Incontri carbonari con gli imprenditori? “Nessun mistero, solo contatti tra privati”. Il futuro della struttura? “Faccio appello a chiunque abbia un progetto artistico e culturale, senza fini di lucro, a farsi avanti”. Così risponde il sindaco, Gabriele Girometta, alle bordate della lista civica “Una vera Cortemaggiore” sulla valorizzazione del convento dei frati francescani, per il quale da tempo girano voci su una possibile riqualificazione.
Il capogruppo della civica Federico Ferri, ieri ai nostri microfoni, aveva infatti segnalato come il primo cittadino, in questi mesi, si fosse recato a Bologna alla sede dell’ordine religioso, in compagnia di un noto imprenditore magiostrino, per trattare su un possibile nuovo utilizzo degli splendidi chiostri del convento di Cortemaggiore. Il tutto, però, senza informare il consiglio comunale.
“Ferri ha tirato in ballo questioni private mie e dell’imprenditore in questione, però ribadisco che la legge finanziaria di Monti del 2013 ha bloccato la possibilità del Comune di poter acquisire un bene come questo – ha premesso il sindaco -. E infatti il consigliere si contraddice: prima segnala che le amministrazioni possono prendere in gestione strutture a titolo non oneroso, poi però aggiunge che per il convento, che potremmo acquisire gratuitamente, dovremmo farci carico degli oneri di gestione. Ma la struttura non è un bene strettamente necessario al Comune e poi gli oneri di gestione chi li paga? Quindi sarebbe disponibile ad aumentare le tasse? Purtroppo i soldi non ci sono”.
Insomma, non ci sta Gabriele Girometta alla ricostruzione della lista “Una vera Cortemaggiore” e, anzi, rilancia: “Né l’ufficio tecnico, né la ragioneria, né il segretario avrebbero avallato una decisione che sarebbe andata contro la legge e ci avrebbe portato ad esserne responsabili davanti alla Corte dei conti”.
Per questo il primo cittadino ha fatto appello ai privati: “Certo, è un appello che faccio volentieri anche attraverso la vostra testata: se ci sono soggetti che hanno progetti, idee e finalità consone alla destinazione d’uso che i frati ammettono per il convento, cioè con scopo sociale, culturale, artistico e senza volerci lucrare noi siamo pronti a valutarli. Ad oggi, però, nonostante siano venuti persino imprenditori cinesi in visita, di concreto non c’è nulla di cui io sia a conoscenza”.