Nuova tappa del viaggio in Perù con Danila Pancotti di ProgettoMondo Mlal, nell’ambito di Kamlalaf, per Patrizia Chiappa ed Elena Carrà, partite il 16 luglio scorso e in procinto di rientrare mercoledì 5 agosto.
Il racconto di Patrizia ed Elena:
"Finalmente siamo arrivate sulle Ande, dove siamo state accolte da Vanni De Michele, un cooperante italiano che collabora con ProgettoMondo Mlal. Vanni si occupa del "Sumaq Llankay", parola quechua che significa economia solidale: il progetto contribuisce al rafforzamento delle organizzazioni locali, gestite per la maggior parte da donne, di quattro province andine, al fine di incentivare lo sviluppo economico del territorio. Come prima tappa abbiamo visitato alcune associazioni di produttori locali e di artigianato tessile nel distretto di Pitumarca, dove siamo state accolte con un lauto pranzo a base di huatya (patate cotte nella terra), mais e riso. Abbiamo assistito anche all'inaugurazione di un negozio di un'associazione tessile. Un altro partner del progetto di economia solidale è Gies Canchis, un'associazione creata nel 2009 che raggruppa produttori che si dedicano ad attività di artigianato, prodotti biologici, medicina naturale, promuovendo un consumo etico. Nella sede di Gies Canchis siamo state accolte da Gloria, partner di progetto e da Pedro, promotore, i quali ci hanno illustrato come lavora un gruppo di artigiani andini. Abbiamo visitato un negozio solidale che vende prodotti tessili delle associazioni affiliate a Gies. In seguito alcune donne ci hanno spiegato come vengono prodotte e lavorate le erbe per la produzione di medicinali naturali. L'accoglienza che ci hanno riservato è stata speciale, in quanto hanno organizzato per noi una "challa", un rito ancestrale andino di buon auspicio per il viaggio. Nella stessa giornata abbiamo visitato una pelletteria affiliata a Gies, dove viene lavorata la pelle di alpaca e di ovino con il fine di produrre peluches di alpaca, tappeti, cappelli, pantofole. Abbiamo assistito alla preparazione di alcuni orsetti che verranno poi venduti in alcune città italiane, tra cui Piacenza, durante i mercatini di Natale. Il giorno seguente da Sicuani ci siamo spostati verso Ayaviri, un'altra cittadina andina, dove abbiamo incontrato l'equipe tecnica del progetto “Sumaq Llankay” per quanto riguarda il distretto di Puno. Insieme a Victoria, Milagros, Grober, Simeon, Felicitas, Percy abbiamo visitato l'associazione Tikary Pampa nella comunità di Jatun Sayna, nel distretto di Macari, provincia di Melgar. La responsabile del progetto che riguarda la produzione di quinoa è una donna andina, molto intraprendente, di nome Yoni, la quale ci ha illustrato i vari processi mediante i quali viene coltivata e lavorata la quinoa. Yoni è stata molto disponibile e ci ha concesso una piccola intervista, nella quale ci ha spiegato quale ruolo riveste la donna sia all'interno della società che all'interno delle associazioni lavorative. Si è soffermata sulle difficoltà che deve affrontare una donna che ricopre un ruolo di responsabilità. La frase che più ci ha colpite è stato quando ha affermato che l'uomo e la donna differiscono solo per il sesso, ma possono lavorare e gestire la casa allo stesso modo. Per il pranzo siamo state accolte dalla comunità di Tikary Pampa che ci ha preparato un piatto tipico: la "pesq'ue", un piatto di quinoa cucinata con latte e formaggio. Nel pomeriggio siamo state invitate in Comune dal sindaco di Macari che ci ha accolti come visitatori speciali. In questa occasione sono stati invitati tutti i rappresentanti delle varie associazioni di lavoratori andini, i quali hanno esposto le loro attività. Come omaggio ci hanno offerto i prodotti delle varie associazioni.Questi giorni sulle Ande sono stati per noi intensi e pieni di energia positiva, sia grazie a Vanni che ci ha trasmesso la passione e l'amore con il quale svolge il suo lavoro, sia per le persone che collaborano in questi progetti, che nonostante le difficoltà, gestiscono con determinazione e volontà il loro lavoro. Grazie per la calorosa accoglienza che ci ha permesso di farci sentire parte, anche se per pochi giorni, della vostra comunità. Arrivederci Ande!!!"