In un angolo vicino al sottoscala e poi accatastate in mezzo a frigoriferi in disuso e ai bidoni della differenziata ci saranno almeno cinquanta biciclette: alcune sembrano nuove, altre sono decisamente vecchie. Ce ne sono di tutte le marche e di tutti i modelli: da signora, da uomo, mountain bike, city bike, anche alcune da bambino. Alcune sono intatte, altre sono state smontate. Questo deposito di bici apparentemente clandestino si trova in via Pennazzi, nel locali attigui a un hotel dove da mesi alloggiano diversi profughi. Su segnalazione di alcuni residenti siamo riusciti ad entrare (per la verità senza alcuna difficoltà) e a scattare alcune fotografie che tovate in allegato. Vi si accede da un portone, c'è un piccolo scivolo, si svolta l'angolo ed ecco il deposito, certamente nascosto alla vista di chi passa in strada. "Da tempo ci chiediamo cosa fanno qui tutte queste biciclette – ci confida una persona che vuole restare anonima – e francamente non facciamo fatica a dare una risposta". Chiarissima l'allusione che quelle biciclette, o almeno una parte di quelle, possano essere provento di furto. Del resto, alzi la mano chi non ha mai subito il furto di una bicicletta? Basterebbe contare le denunce che quotidianamente vengono sporte a polizia, carabinieri e Municipale per capire le dimensioni del fenomeno: si calcola che i furti di biciclette nella nostra città (Piacenza) in un mese siano centinaia e nell'arco di un anno addirittura migliaia. Ben si intuisce come dietro tutto questo "fermento" possa esserci un racket assai difficile da smantellare. Sempre la nostra fonte racconta che "quel deposito è spesso presidiato da chi alloggia nell'hotel e che in certi giorni c'è anche un discreto viavai con un camion che arriva scarica e riparte". Quali giorni? "Mercoledì e sabato". Già, guarda caso proprio i giorni in cui a Piacenza c'è il mercato. L'uomo sembra quasi additare i profughi dell'hotel, quasi che in questi mesi a Piacenza avessero imparato a sbarcare il lunario. "Beh non lo so… – afferma con un sorriso ironico – incolpare qualcuno non sta certo bene. Però sembra tutto talmente chiaro… Magari le forze dell'ordine ci facessero una visita".
DEPOSITO BICI SOSPETTO, LEGA: «SI CONTROLLI L’HOTEL DEI PROFUGHI»
«Per fugare i sospetti che aleggiano tra i residenti di via Pennazzi, invitiamo l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine a fare accertamenti nel cortile dove sono state riscontrate attività anomale». La segreteria provinciale della Lega Nord interviene sul caso del sospetto deposito di biciclette che alcuni cittadini hanno individuato nelle immediate vicinanze di una struttura alberghiera nella quale alloggia un gruppo di richiedenti asilo.
«Immaginiamo – comunica il Carroccio piacentino – che la popolazione della zona, conoscendo il luogo, gli abitanti del quartiere e le loro abitudini, abbia valide argomentazioni per far notare che qualcosa non va in quel cortile. Pertanto, tocca ora alle autorità verificare a chi appartengono le biciclette e chi siano le persone che lì le hanno stipate, controllando anche le generalità degli individui che sembrano svolgere il ruolo di custodi dell’improvvisato magazzino. Indipendentemente dalla nazionalità degli individui coinvolti nell’allestimento del deposito – aggiunge la Lega – e dall’esito che potrebbero dare eventuali controlli, da qui potrebbe partire l’input per una serie di monitoraggi sul modo in cui i presunti profughi occupano il proprio tempo libero. L’auspicio è quindi quello di non veder cadere nel vuoto la segnalazione dei residenti di via Pennazzi».