“Infortunio dopo calcetto con gli amici”, l’amara estate di bomber Longobardi

 Di qualche chilo di troppo o piccoli acciacchi non dichiarati è ricca la storia dei precampionati a tutti i livelli. Ma c’è un momento di fronte al quale gli atleti non possono più fingere di aver passato un’estate a stecchetto o senza bagordi e tutti i nodi vengono al pettine: le tanto temute visite mediche. 
Quel che sembra essere accaduto a Christian Longobardi, però, attaccante che sarebbe dovuto essere la punta di diamante del prossimo Piacenza calcio, ha davvero dell’incredibile: “Non ha passato le visite mediche perché ha una distorsione al ginocchio, rimediata durante una partita con gli amici”. Lo ha detto a denti stretti Massimo Cerri, direttore sportivo biancorosso, che su di lui aveva riposto più di una speranza per avere finalmente a disposizione un bomber da 20 gol a campionato.
Ma evidentemente la passione di Longobardi per il calcio va al di là del professionismo, tanto da averlo spinto a rischiare un po’ troppo sui campetti in cemento o in sintetico insieme ai compagni di gioco di una vita. 
E così il grande assente del raduno del Piacenza era proprio lui, il centravanti intorno al quale mister Franzini avrebbe voluto costruire l’attacco. Ma Longobardi non c’era. E chissà cosa deve aver provato, l’esperto giocatore, dopo una vita a segnare caterve di reti nelle serie cadette, ad essere scartato forse nell’ultima chiamata importante della sua carriera. E tutto per una ingenua partitella, magari sulla spiaggia durante un momento di relax in vacanza. Chissà. 

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Ora il Ds Cerri, con il proverbiale aplomb, sarà costretto a cercare un’alternativa – non facile – all’ex bomber del Castiglione: “Non ha passato le visite mediche perché ha una distorsione al ginocchio, rimediata durante una partita di calcio con gli amici. Oltre alla distorsione ha una frattura al menisco che lo terrà fuori dal campo per 30-40 giorni, quindi avrebbe perso tutta la preparazione. Ma noi abbiamo bisogno di giocatori pronti alla prima di campionato”. ha commentato amaramente. Sì perché, non lo ammetterà mai, ma fosse stato per lui, è presumibile, lo avrebbe anche tenuto, visto che non si tratta di uno degli infortuni tra i più gravi mai affrontati in Via Gorra. La dirigenza, però, è stata irremovibile: contratto stracciato e rescissione istantanea.