Cimiteri musulmani in provincia di Piacenza. E’ ora di iniziare a parlarne seriamente, secondo la Comunità islamica piacentina, con sede sulla Caorsana, che per tramite del suo portavoce Arian Kajashi torna sulla tragedia del povero Mahmadou Trahr, il 19enne musulmano del Corno d’Africa annegato domenica in Trebbia. Tra capoluogo e provincia, sono oltre 20mila i cittadini di fede islamica e sino ad oggi la gestione dei defunti è stata a carico delle comunità che si occupavano di raccogliere fondi per mandare le salme nelle terre d’origine. Ora però, con un mumero sempre maggiore di residenti e con una nuova generazione che cresce e crea legami sul territorio, si pone la necessità di cimiteri qui, nel piacentino. Già il sindaco di Fiorenzuola Gianni Compiani in passato aveva dato parere favorevole. Di seguito la nota della Comunità islamica di Piacenza.
Dopo la tragica scomparsa di Mahmadou Trahre, il giovane musulmano originario del Corno d’Africa morto annegato nel fiume Trebbia domenica 19 luglio, la Comunità Islamica di Piacenza e Provincia torna a proporre l’apertura di un dibattito cittadino intorno alla necessità di predisporre uno spazio cimiteriale islamico all’interno dei preesistenti campisanti della città e della provincia di Piacenza.
La cura dei defunti e il loro rimpatrio sono servizi che la Comunità Islamica offre già in parte attraverso spontanee collette solidali. In accordo con la famiglia il corpo viene trasportato al paese d’origine per la sepoltura; ma il rimpatrio delle salme è molto oneroso.
A Milano, Bologna e Bergamo e tante altre città l’istanza è stata accolta dalle istituzioni già da molti anni che hanno provveduto a concedere un’area dedicata alla sepoltura dei musulmani.
Il diritto al lutto è un aspetto fondamentale che bisogna garantire alla famiglia ed ai cari del defunto.
Ad ogni decesso i famigliari si trovano a doversi preoccupare del luogo dove seppellire il corpo facendo sì che il dolore sia maggiore, soprattutto laddove non ci siano posti idonei e ci si ritrova costretti a dover allontanare il corpo dai famigliari rimpatriando la salma con spese esorbitanti.
Con una crescente presenza di oltre 20mila residenti di fede musulmana, fra città e provincia, sempre più legata al territorio grazie anche alle numerose famiglie e alle nuove generazioni, la Comunità Islamica ritiene ormai necessario avere uno spazio che faccia fronte ai decessi dei musulmani in Città e Provincia, e per risolvere le problematiche di persone come quelle del giovane Mahmadou.
IL NO DI FORZA ITALIA, DAL CONSIGLIERE FILIBERTO PUTZU – "La richiesta della comunità islamica di "aprire un dibattito cittadino sulla necessità di predisporre uno spazio cimiteriale islamico all’interno dei preesistenti campisanti della città e della provincia" deve fare riflettere. Una politica ideologica, miope e sprovveduta, in nome dell'accoglienza e della integrazione, ha portato Piacenza ai primissimi posti in Italia per quanto riguarda la cittadinanza extracomunitaria, con ormai circa un quarto dei residenti non italiani. E con prospettive di raggiungere rapidamente un terzo vista la consistente quota di bambini e famiglie attestate sul nostro territorio. Giova ricordare che da circa 13 anni Piacenza capoluogo é governata dalla sinistra che mai si é domandata quali conseguenze di sviluppo socio-economico avrebbe determinato tale scelta. Quando Piacenza avrá il coraggio e la determinazione , dopo i tanti si, di dire no ? No alle richieste di coloro che,giunti in Italia e nella nostra cittá, non vogliono integrarsi e pretendono diritti che nei loro paesi sarebbero immediatamente rifiutati a chi, a parti invertite, ne facesse richiesta. Basta con il buonismo ideologico e l'allocazione delle risorse (case,aiuti, scuola, sussidi economici, corsi di lingua, percorsi dedicati, assegni di accompagnamento) a chi non produce reddito e sviluppo, e non si rende conto che solo con il pagamento delle tasse si matura negli anni il diritto ai servizi.
Piacenza incomincia a dire no".