Cambio sesso senza operazione, Bergonzi (Pd): “Non mi sembra un’evoluzione”

A intervenire sulla vicenda di Sonia, che sta animando il dibattito piacentino, anche l'onorevole Marco Bergonzi, deputato del Partito Democratico. Questo dice il suo comunicato: "Che di certezze ve ne siano sempre meno è purtroppo acclarato, ma che un uomo possa farsi scrivere sui documenti "sesso femminile" senza fare l'operazione (e viceversa) mi lascia davvero perplesso. Banalizzando: se non conta ciò che si è, ma ciò che ci si sente di essere, ciò che si vorrebbe essere (ma che non si è), peccato che sulla nuova carta d'identità non siano più riportati i dati somatici: tutti potrebbero far indicare "capelli: biondi", "occhi: azzurri" e quant'altro…. È nella "realtà virtuale" che ci si può descrivere (e costruire) in modo diverso da come si è, ma nella vita vera, tante cose sono anche differenti da come vorremmo che fossero, ma non è chiamandole in un altro modo che ne modifichiamo la natura. (Se desidero essere biondo, e non lo sono, mi tingo i capelli, diversamente resto quello che sono). Personalmente non ritengo affatto che qualsivoglia cambiamento sociale possa considerarsi un'evoluzione. Allargando il discorso, ben oltre il caso della sentenza in questione: massima libertà di ciascuno di pensarla come crede, naturalmente, ma rivendico la mia nel ritenere che la nostra società (così come qualsiasi comunità) abbia bisogno di valori saldi di riferimento e di figure che li testimonino con il propri comportamenti, cui ispirare il proprio operare; in mancanza non si fa molta strada, anzi si corre il rischio di arretrare".

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Dichiarazioni, queste, che però vanno contro quelle rilasciate dalla collega di partito Piroli, che invece aveva visto positivamente questa sentenza. Ma Bergonzi ai nostri microfoni minimizza: "Lascerei la politica fuori dalla porta. Queste sono mie convinzioni personali, la politica non c'entra."
E se mai dovesse approdare in Parlamento una legge che tratti questo tema? "In questo caso credo che sarà sicuramente rispettata la libertà di coscienza dei singoli parlamentari, non ci sarà una disciplina di partito. Non bisognerà sorprendersi anche se ci saranno maggioranze differenti." spiega il deputato.