A un certo punto, durante la seduta conclusiva del bilancio previsionale in Consiglio comunale, accade l'incredibile. L'ingresso di una decina di Giovani Padani (movimento giovanile della Lega Nord) con magliette con la scritta "Tutti a casa" rivolte un po' a tutte le forze politiche scatena la bagarre in aula. Dopo una serie di tentativi di allontanarli che hanno visto impegnato il presidente del Consiglio Claudio Ferrari (che ha gridato "andatevene pagliacci") e dopo tentativi vani di ristabilire l'ordine da parte degli agenti della Polizia Municipale (ormai da mesi in rotta di collisione con l'amministrazione comunale), ecco che nei corridoi adiacenti si registra il parapiglia tra alcuni di questi ragazzi, che avevano al seguito anche il consigliere regionale Matteo Rancan, e il consigliere del Pd Marco Pascai, incontrato sulla loro strada "incidentalmente": minacce, pare rivolte dai primi al secondo, e spintoni con anche il consigliere Massimo Polledri in mezzo nel tentativo di fare da pacere. Un episodio da censura – la calma è stata riportata a fatica – che non ha mancato di provocare reazioni.
BAGARRE IN CONSIGLIO COMUNALE, LEGA: «DOSI ALLONTANI I VIOLENTI DEL PD» «Dosi prenda provvedimenti contro chi, male interpretando il ruolo di consigliere di maggioranza, fa ricorso all’aggressività e alla violenza per soffocare il dissenso pacifico. Essere in maggioranza non significa infatti prevaricare». È l’appello che la sezione cittadina della Lega Nord rivolge al sindaco in seguito alla bagarre scoppiata durante la seduta del consiglio comunale, dove un silenzioso blitz di una quindicina di militanti del Carroccio, tra i quali anche il consigliere regionale Matteo Rancan, si è concluso con offese e spintoni. «La nostra – comunica la segreteria della Lega di Piacenza – voleva essere una tranquilla protesta attuata indossando dieci magliette diverse a comporre la scritta “Tutti a casa”. Il nostro obiettivo era puntato in primo luogo contro il Pd che sta governando la città in modo indecoroso, ma anche alla minoranza consigliare, appiattita sulle posizioni del centrosinistra e incapace di fare una dura opposizione. Ad un certo punto però alcuni esponenti democratici, probabilmente con la coda di paglia, hanno iniziato ad inveire contro di noi. La responsabilità di quanto avvenuto non può essere imputata a noi e alle nostre magliette, ma alla solita intolleranza di chi si professa democratico a parole e nei fatti dimostra di essere allergico alle divergenze d’opinione. È così – chiarisce il Carroccio cittadino – che un esponente del Pd ha spintonato un consigliere di minoranza e in seguito non è riuscito a colpire il nostro gruppo solo grazie all’intervento di un agente della polizia municipale. L’atteggiamento più consono alle risse da bar che ad una seduta consigliare dimostrato da qualcuno merita dunque di essere sanzionato. Pertanto, il sindaco farebbe bene a suggerire ai facinorosi di rassegnare le proprie dimissioni».
L'INTERVENTO DI MARCO PASCAI (PD) Per la verità il "blitz" dei giovani militanti della Lega Nord non si è concluso con offese e spintoni, bensì con l'allontanamento del gruppetto di ragazze e ragazzi che, se ne sono infischiati del rispetto dovuto non tanto ai consiglieri comunali di qualsiasi appartenenza politica, bensì all'Istituzione Comune di Piacenza che rappresenta i cittadini tutti. Fa sorridere leggere come proprio i ragazzi della Lega nord rivolgano accuse di intolleranza ad altri esponenti politici mentre lascia pensare come sullo sfondo dei giovani manichini con maglietta e lettere verde smeraldo, a sostenerli e a compiacersi sorridendo sornione, spiccava un autorevole esponente regionale che, evidentemente, pur essendo stato eletto ad una carica così prestigiosa, mantiene il medesimo atteggiamento dei suoi compari verso le Istituzioni. I Giovani ragazzi della Lega Nord hanno poi, per la verità con fatica e senza l'impegno che avrebbero dovuto metterci le forze di Polizia Municipale chiamate ad intervenire, abbandonato l'aula, intimandomi con profondi ragionamenti populisti di "pagare le tasse" e ricordandomi con tono non amichevole di " sapere dove abito"… Sarebbe preferibile che gli organismi della Nuova (?) Lega, anziché invocare un intervento del Sindaco, provvedessero a preoccuparsi della buona formazione politica e, soprattutto, della buona educazione dei propri giovani. A forza di parlare alla pancia, si corre il rischio di pensare con la pancia. Provocando l'atrofia del cervello. Con gli esiti che abbiamo visto oggi. Non si preoccupino i solerti Uffici della Lega Nord sulla richiesta volta al Sindaco Dosi di intervenire sulla vicenda. Preso atto di quanto accaduto e da me subito non so se interverrà il Sindaco, ma sono a disposizione dell'Autorita' di Polizia Giudiziaria competente per meglio descrivere quanto accaduto.
Bagarre in aula, Caragnano (Pd): “Nuovo corso leghista vergognoso e antidemocratico. Non ci faremo intimidire”
“Vergogna, vergogna, vergogna. L’equazione Nuova Lega Nord di Salvini uguale squadrismo è ormai compiuta e ne ha dato deprecabile esempio niente meno che nel Consiglio comunale di Piacenza”. Queste le dure parole del segretario provinciale del Partito Democratico di Piacenza Loris Caragnano che interviene a commentare la bagarre in aula avvenuta tra i Giovani Padani e il consigliere del Pd Marco Pascai.
“Siamo preoccupati dal nuovo corso urlato e antidemocratico del Carroccio – continua Caragnano – Sullo stile del suo leader la Lega ha occupato con arroganza gli spazi dell’aula del Consiglio riservati al pubblico, ma è andata oltre: non si è limitata alla solita pittoresca e teatrante messinscena tipica di chi sa solo criticare a testa bassa; ma con fare squadrista e violando il rispetto che si deve a una sede istituzionale e a consiglieri democraticamente eletti, compreso il loro rappresentante in aula, ha intimato a tutti di “andare a casa”. Un attacco alle istituzioni gravissimo e senza precedenti, inaccettabile, culminato nella coda di minacce in stile Gomorra al consigliere Pascai. Fa specie che a tenere bordone a una simile trovata ci fosse il consigliere regionale Matteo Rancan, evidentemente mal consigliato e la cui giovane età non può essere più ritenuta una giustificazione. Egli farebbe bene a scegliere: non può mantenere l’aplomb istituzionale quando la Regione gli liquida lo stipendio e rivelare il proprio vero volto nelle istituzioni cittadine. Da lui, come da tutti i vertici della Lega, dopo lo spiacevole accaduto ci saremmo aspettati delle scuse, non un ulteriore accanimento cieco e sragionato”.
“Il Pd non accetta lezioni di nessun tipo da quella Lega Nord che nel 2012 vide uno dei propri esponenti gettare fango sulla credibilità delle istituzioni con il proprio operato mentre occupava i banchi dell’amministrazione provinciale. Non cederemo alle minacce in stile mafioso, del tipo “Ti aspettiamo sotto casa” ed esprimiamo la nostra piena solidarietà al consigliere comunale di Piacenza Pascai, vittima di questo grave atto intimidatorio. In tal senso auspichiamo che le autorità possano fare chiarezza. Voglio essere molto fermo: il Partito Democratico, sia quando amministra, sia quando è in minoranza, difende le istituzioni e le rappresentanze democraticamente elette, senza se e senza ma. Quando però le minacce non riguardano più le istituzioni ma coinvolgono addirittura le sfere personali, posso assicurare che non indietreggeremo e che non ci faremo intimidire".