Appare insanabile la rottura tra sindacati e l’azienda di trasporto pubblico Seta accusata di mancanza di dialogo e confronto sulle più importanti decisioni aziendali. Una situazione che ieri, mercoledì 15 luglio, ha tentato di risolvere il prefetto di Bologna ma invano. Durante il confronto il prefetto ha proposto un confronto mirato sui singoli argomenti, materia di scontro, da tenersi in incontri da svolgersi in tempi rapidi: “La proposta è stata accettata dai sindacati ma respinta dall'amministratore delegato Odorici, confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, l'indisponibilità da parte di SETA al confronto di merito sui temi al centro della vertenza” lamentano i sindacati.
IL COMUNICATO DI FILT CGIL, FIT CISL , UILTRASPORTI, UGL AF , FAISA-CISAL
Vista la risultanza negativa dell'incontro, i sindacati hanno deciso di mettere in campo una strategia che si snoderà su due versanti. Da una parte una serie di assemblee nei depositi presenti nei diversi territori in preparazione dell'azione di sciopero – che si svolgerà nei tempi previsti dalla legge – per informare gli autoferrotranvieri sulla gravità dello stato in cui versa l'Azienda che, a differenza dalle altre aggregazioni regionali, non è stata in grado di fare passi concreti verso l'integrazione tra le tre aziende territoriali originarie. Dall'altra, si tenterà un coinvolgimento della proprietà della società e delle Istituzioni a tutti i livelli (perché SETA è di proprietà dei cittadini di Modena, Reggio e Piacenza e dei lavoratori che vi sono occupati e vorremmo che qualcuno se ne ricordasse sempre e non solo quando fa comodo)”.
Tutto questo per tentare di uscire da questo stucchevole ballon d'essai che si sta svolgendo in questa torrida estate sulla stampa. Innanzitutto sarà necessario coinvolgere la Regione Emilia Romagna, tramite l'assessore Donini, che in questi giorni sta lavorando all'atto di indirizzo 2016-2018 sul TPL Regionale. Questo atto determinerà il futuro di tutte le aziende presenti sul nostro territorio in termini di risorse e di indirizzi strategici. Quindi è necessario che lo stesso contenga chiaramente i seguenti elementi:
– l'istituzione di una “Conferenza Territoriale del Trasporto Viaggiatori" come organismo istituzionale garante delle politiche dei trasporti e del diritto alla mobilità dei cittadini dell'Emilia Romagna, con l'obiettivo di programmare/pianificare interventi orientati a migliorare l'efficacia del sistema infrastrutturale e viario legati al bisogno di mobilità dei cittadini;
– il consolidamento tecnico, organizzativo e della governance delle aziende aggregate – e quindi anche di SETA – a partire dal rinnovo dei gruppi dirigenti;
– un più rapido e massivo rinnovo del parco mezzi che registra in SETA un'anzianità di oltre 12 anni, contro i 7 di quella europea;
– una clausola sociale da applicare a livello di bacino territoriale che tuteli il lavoro in caso di gara;
– certezza dell'erogazione nel prossimo triennio delle risorse degli enti locali, oltre alle previste risorse regionali.
Purtroppo, come tra l'altro si evince dalle polemiche a mezzo stampa di questi giorni, a noi pare che si continui ad anteporre i particolarismi territoriali alla necessaria e ormai non più rinviabile risoluzione dei problemi dell'Azienda. Noi siamo pronti a confrontarci sui temi che abbiamo proposto al centro dell'Agenda, avvisando che avrà vita dura chi pensa di utilizzare facili scorciatoie scaricando sul lavoro e sui lavoratori l'inefficienza delle proprie scelte. Il cambiamento si ottiene solo coinvolgendo tutti gli attori che hanno voce in questo settore, non utilizzando politiche dirigistiche che portano solamente alla distruzione del futuro dell'azienda e dei lavoratori occupati.