Il progetto di spostare il liceo artistico Cassinari, da via Scalabrini a viale Dante (ex caserma dei pompieri), infiamma l’estate cittadina. Dopo le proteste dei rappresentanti del Quartiere Roma, così come di alcuni partiti politici (Forza Italia e Movimento 5 Stelle), è arrivato anche il chiarimento del presidente della Provincia, il cui ente ha previsto il trasferimento nel bilancio di previsione, con lo stanziamento di sei milioni di euro: “Stiamo valutando tutte le opportunità e siamo pronti a considerare anche soluzioni alternative, nel momento in cui siano praticabili e sostenibili. Ma soprattutto che mettano al primo posto il confort degli studenti” ha detto Francesco Rolleri.
Ma dopo il coro di no, di cui abbiamo dato conto nei gioroni scorsi, ora arriva anche quello dei sì, rappresentato dai commercianti di viale Dante e addirittura dall’ex sindaco Roberto Reggi, ora direttore dell’Agenzia del Demanio.
A farsi portavoce e sostenitrice dello spostamento, come comprensibile, la rappresentante dei commercianti di viale Dante, Alessandra Tampellini. Che vede nell’arrivo del flusso di studenti nella sua zona una chiara opportunità commerciale, ma non solo: “Certo, farebbe piacere ma il concetto è più ampio: questa struttura potrebbe diventare un centro polifunzionale, anche con una biblioteca multimediale per la cittadinanza. Uno sviluppo del genere è sicuramente a vantaggio di questa zona e noi non possiamo che auspicarlo”.
Un po’ meno scontato, invece, il sostegno – seppur da osservatore esterno – dell’ex sindaco Reggi. Anche perché fu grazie a lui, come hanno ricordato alcuni rappresentanti del Quartiere Roma, che venne portata a compimento la riqulificazione dell’ex Macello, oggi Urban Center, con il sogno di far diventare via Scalabrini un vero e proprio polo scolastico: “Dal punto di vista delle casse della Provincia sarebbe importante, perché farebbe risparmiare un canone molto significativo (250mila euro l’anno) e poi mi risulta che l’edificio non sia in condizioni di sicurezza. Quest’ultimo è forse il tema principale che va considerato. E’ chiaro che prima di liberare un bene così importante bisogna pensare a come rioccuparlo, perché in una zona strategica della città. Credo che Comune e Provincia abbiano delle idee. Comunque, quando si hanno responsabilità pubbliche non si può pensare solo a un settore. E’ la complessità che deriva da questa responsabilità che a volte fa apparire le scelte non efficaci a prima vista, però il primo tema che valuterei è quello della sicurezza”.