Raccolti distrutti, allevamenti sterminati e incidenti stradali che in alcuni casi mettono anche in pericolo la vita delle persone, per un totale di danni stimato nelle zone di competenza della Provincia e degli Ambiti Territoriali della Caccia (ATC) di oltre 180 mila euro nel 2014. Questa la denuncia che arriva da Coldiretti Piacenza in occasione dei “blitz” degli agricoltori dell’organizzazione effettuati lungo tutta la Penisola per lanciare un SOS alle Istituzioni sui danni provocati dagli animali selvatici. La situazione, fanno sapere da Coldiretti, sta diventando insostenibile anche per la sicurezza stradale con oltre 100 incidenti in un anno in tutta la provincia causati dall’attraversamento improvviso dei selvatici.
In Emilia Romagna l’sos è giunto all’assessore regionale all’agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli incontrato dai dirigenti e soci di Coldiretti che hanno così aperto un confronto con l’amministrazione regionale con l’obiettivo di discutere circa l’utilità dei provvedimenti di prevenzione e controllo e gli effetti dei danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura. Coldiretti ha anche elaborato un documento di base che costituisce una proposta da approfondire e che rappresenta l’avvio di un comune percorso di lavoro per arrivare ad una più efficace e ampia analisi degli interventi finalizzati ad organizzare forme di programmazione di lungo periodo. Le tipologie di danni alle colture agrarie e agli allevamenti sono ormai di proporzioni così rilevanti da rendere insufficiente l’accantonamento delle risorse finanziarie regionali, così che occorre rivedere le modalità di distribuzione delle risorse nazionali e regionali al fine di garantire i fondi necessari per coprire i danni stimati.
“Ungulati ma anche nutrie, storni e corvi, commenta Adriano Fortinelli responsabile settore Caccia per Coldiretti Piacenza, ai quali si aggiungono i predatori che vivono ormai sulle spalle degli allevatori, scorrazzando più o meno indisturbati. Insieme al raccolto e al bestiame si mangiano anche il reddito degli agricoltori, mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende e con esse la tenuta idrogeologica del territorio”.
“Ai danni diretti, denuncia Fortinelli, si aggiungono per gli imprenditori, i costi di ripristino, basti pensare ai costi di raccolta prematura o ai costi di abbattimento forzoso e di smaltimento dei capi uccisi, quelli relativi alla sistemazione dello stato di prati e pascoli e alla ristrutturazione o ricostruzione. Alla perdita economica si somma poi il rischio sanitario al quale animali e uomo si assoggettano”.
“Ricadute sociali ma anche economiche ed ambientali, afferma Marco Crotti, presidente di Coldiretti Piacenza, ci mettono di fronte alla urgente necessità di trovare finalmente una strada per porre fine a questo annoso problema che costringe gli imprenditori agricoli a lavorare in situazioni drammatiche da ormai troppo tempo. Con questa operazione rivendichiamo la possibilità di lavorare presentando al contempo alcune proposte per il contenimento del problema. Due sono i nodi da sciogliere, il reperimento delle somme necessarie per i risarcimenti da un lato e lo snellimento delle procedure che consenta di rendere tempestiva la fruizione dell’indennizzo dall’altro. In pericolo non c’è solo il reddito delle imprese agricole e dunque la loro sopravvivenza quale inestimabile presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico ma anche la sicurezza nelle aree rurali e periurbane”.