Spaccio di coca sotto i Cavalli del Mochi, piovono condanne e patteggiamenti

Spaccio di cocaina e hascisc sotto i cavalli del Mochi, piovono condanne e rinvii a giudizio per i protagonisti – dodici tunisini, due marocchini e un ecuadoriano, tutti di età comrepsa tra i 20 e i 30 anni – della maxi-inchiesta dei carabinieri denominata Tunus. Dei 15 imputati, in 4 hanno scelto la via del patteggiamento con pene variabili tra i 3 anni e i 3 anni e 3 mesi di reclusione; altri 4 sono stati condannati con rito abbreviato a pene tra i 3 e i 4 anni di carcere; mentre i restanti saranno processati. Per tutti le accuse, a vario titolo, sono di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. (Un sedicesimo indagato aveva già patteggiato durante le indagini). L'inchiesta risale al settembre del 2014 quando i carabinieri di Bobbio, dopo sette mesi di indagini, posero fine a una capillarissima rete di smercio di droga. Lo spaccio avveniva in centro città, addirittura vicino ai Cavalli del Mochi, ma anche in piazza Cittadella o nella prima periferia di Piacenza. Le ordinazioni che arrivavano sui cellulari dei gestori erano numerosissime al punto che il boss tunisino era costretto a smistare le ordinazioni ai colleghi. In un caso anche a un minore che faceva le consegne gettando la dose direttamente dalla finestra del suo appartamento nella zona di viale Dante. I carabinieri appurarono che i canali di rifornimento erano per la cocaina Piacenza e Brescia, per l’hascisc la zona di Pavia. Centinaia e centinaia gli episodi di acquisto presenti nelle 328 pagine dell’ordinanza. Si pensa che venivano smerciati almeno 50 grammi di droga al giorno. 

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