Il Consiglio di Stato, a seguito dell'udienza tenutasi ieri, martedì 7 luglio, a Roma, ha respinto il ricorso in appello contro l'ordinanza del Tar di Parma che aveva rigettato, nel maggio scorso, il ricorso proposto dai proprietari del negozio posto all'angolo tra via Cavour e via Roma, intenzionati a vendere l'immobile ad una banca per l'apertura di una nuova filiale. I proprietari dell'immobile avevano impugnato il Regolamento comunale che, dal 2007, vieta in 47 vie del centro città – precisamente quelle limitrofe a piazza Cavalli – l'apertura di nuovi sportelli bancari. Il Regolamento impugnato, volto alla qualificazione del centro storico, era stato recepito nei vigenti strumenti urbanistici.
Come nel primo grado la proprietà era difesa dall'avvocato Giuseppe Manfredi e il Comune di Piacenza dall'avvocato Elena Vezzulli. L’Amministrazione comunale, al Consiglio di Stato, come già al Tar di Parma, ha sostenuto la propria scelta, che fu operata conformemente alla normativa regionale, al fine di tutelare urbanisticamente il centro storico e le attività commerciali ivi insediate da decenni. Questo dopo che, sino al 2007, un cospicuo numero di sportelli bancari si era insediato in pieno centro, con il rischio di snaturarne la natura commerciale: nel raggio di 200 metri da Piazza Cavalli, infatti, se ne possono contare ben 11.
I giudici hanno sottolineato che il divieto di cambio d'uso dell'immobile per aprirvi una filiale bancaria è compatibile con l'interesse alla salvaguardia delle attività tradizionali perseguito dall'Amministrazione. L'ordinanza del Consiglio di Stato conferma quindi la legittimità del Regolamento comunale e degli atti adottati dagli Uffici in ottemperanza ad esso, ovvero gli atti comunali di pianificazione degli interventi nel centro storico.