Avevano fatto gridare allo scandalo tra Castellaquato e Piacenza: “Non hanno gradito la nuova struttura e sono tornati in città”. Si è invece risolta con alcune ore di assenza, a causa di una incompresione e forse un po’ di saudade (la classica malinconia che attanaglia i brasiliani lontano dalla loro terra) la vicenda dei 20 profughi che si erano erano allontanati ieri dall'agriturismo in una delle zone più belle della provincia, in località Vigostano, nell’ambito della redistribuzione dei richiedenti asilo prevista dalla Prefettura per alleggerire il capoluogo.
I migranti, subito tacciati sui social network di essere “choosy” (per usare un eufemismo) – dall’inglese schizzinosi, termine sdoganato dall’ex ministro Fornero, utilizzato per i giovani italiani in cerca di lavoro – sono infatti tornati nella struttura che li dovrà accogliere per i prossimi mesi. Lo ha confermato il responsabile, Fausto Guerra: “Sono qui da ieri sera, hanno mangiato e adesso riposano. Ma, anzi, hanno espresso la volontà di mettersi a disposizone della comunità nel caso sia necessario qualcosa per il paese”.
Il polverone era stato sollevato dalla Lega Nord piacentina che, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni (e le foto che trovate in allegato), aveva tuonato contro i migranti, accusati di non aver gradito la nuova collocazione: “Alcuni piccoli gruppi di immigrati in attesa del riconoscimento dello status di profugo in marcia verso la città. Tra di essi vi sono i venti giunti in mattinata a Vigostano di Castellarquato, che sono stati avvistati a piedi lungo la strada per Fiorenzuola a poche ore dall’assegnazione dell’alloggio. Pare infatti che questi uomini in cammino, alcuni dei quali hanno creato qualche disagio in tangenziale a Fiorenzuola, non gradiscano di stabilirsi nelle strutture assegnate loro o di rimanervi ulteriormente”.
Della questione si erano subito interessati i carabinieri di Castellarquato, il sindaco Ivano Rocchetta, ma anche l’assessore al nuovo Welfare del Comune di Piacenza Stefano Cugini. Quest’ultimo, aveva a sua volta informato la Prefettura che aveva disposto, entro la giornata di martedì 7 luglio, l’immediato ritorno degli stranieri a Castellarquato.
Ma prima che fosse necessario qualsiasi intervento, in queste ore la ventina di profughi trasferiti da Piacenza a Castellarquato sono tutti tornati nella struttura. “Forse il primo impatto non è stato dei migliori, per ragazzi abituati alla città. Hanno visto la zona, con nessun bar aperto, l’assenza di negozi e un’età media della popolazione delle frazioni molto alta. Ma una volta arrivati a Piacenza, dove si erano ambientati, hanno salutato i loro compagni e sono tornati indietro. Anzi, si sono detti pronti a mettersi a disposizione del paese per intraprendere lavori socialmente utili” ha concluso il responsabile della struttura.