Viviani e Buttazzoni vincono la Sei Giorni delle Rose con l’ultima Americana

Elia Viviani e Alex Buttazzoni (Bft Burzoni) sono i vincitori della 18esima Sei Giorni delle Rose di Fiorenzuola d’Arda. Ma la coppia favorita ha dovuto comunque attendere l’ultima serata per dare conferma ai pronostici della vigilia, dopo il lungo “interregno” (quattro giorni) dei bravissimi Michele Scartezzini e Francesco Lamon (Salumificio La Rocca), alla fine giustamente premiati da una prestigiosa piazza d’onore. Terzi i cechi Dostal e Ondrej Vendolsky (Caffè Ramenzoni), dominatori della prova del Giro Lanciato.

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Sia Viviani sia Buttazzoni hanno dunque centrato il loro secondo successo nella kermesse del velodromo “Attilio Pavesi”: il primo si era infatti imposto nel 2011 con Jacopo Guarnieri, mentre il secondo era campione in carica dopo l’affermazione ottenuta l’anno scorso con Marco Coledan.
L’ultimo atto della Sei Giorni inizia con il Giro Lanciato e con la conferma di Jan Dostal e Ondrej Vendolsky (Caffè Ramenzoni), che centrano il quinto successo su sei prove in questa specialità. In 21”843 (64,930 km/h di media), i cechi battono davvero di un’inezia,  Elia Viviani e Alex Buttazzoni (Bft Burzoni), che fermano il cronometro a 21”886. Terzi, col tempo di 21”942, gli svizzeri Olivier Beer e Gael Suter (Acef). Beffati per pochi decimi di secondo nel Giro Lanciato, Viviani e Buttazzoni possono comunque festeggiare un traguardo ben più importante: il raggiungimento dei 100 in graduatoria generale e, di conseguenza, l’abbuono di un giro che consente loro i balzare al comando della classifica provvisoria.

Arriva finalmente il momento più atteso, quello dell’Americana conclusiva: 100 giri, primo sprint al 50° passaggio e poi un traguardo ogni dieci tornate e punti che finiscono direttamente in classifica generale. Al via, sono due le coppie a pieni giri: Viviani-Buttazzoni e, molto staccati nel punteggio, gli ex leader Scartezzini-Lamon. Nella fase iniziale si segnalano per la loro vivacità i britannici Burke-Wood (Rosti) e soprattutto i neozelandesi Frame-Ryan (Bussandri), ma il controllo del gruppo è serrato. L’avvicinarsi alla metà scatena però la battaglia e la prima “caccia” la inscenano Beer-Suter (Acef). Gli svizzeri conquistano il primo e secondo traguardo, ma poi rientrano nei ranghi. La gara prosegue, condizionata dalla sicurezza con cui i leader, senza mai strafare, la tengono saldamente in pugno. Ancora qualche scaramuccia, spesso innescata dai soliti Frame-Ryan, un timido tentativo di Lamon-Scartezzini e, infine, l’epilogo ormai scritto, con la coppia Bft Burzoni trionfatrice con 109 punti, contro i 35 di Lamon-Scartezzini. A un giro di distacco, a poche lunghezze l’una dall’altra, le coppie Dostal-Vendolsky (82), Imhof-Perizzolo (66), Bulling-Gough (58) e Beer-Suter (54).

Nella serata di chiusura della Sei Giorni delle Rose hanno trovato spazio anche due gare di Classe 1 UCI riservate agli Elite, che non hanno mancato di offrire spettacolo. A partire dallo Scratch di 40 giri, illuminato nel finale dalla splendida progressione di Edward Clancy, un atleta che vanta nel suo personale palmarés due titoli olimpici e quattro maglie iridate. Alle sue spalle lo svizzero Gael Suter e il campione italiano Alex Buttazzoni, quindi Frame, Vassinkov, Spanopoulos, Castegnaro e tutti gli altri. Ancora più avvincente la Corsa a punti (75 giri, 15 sprint), con un quartetto di atleti (Consonni, Sveshnikov, Doull e Zakharov) a giocarsi la vittoria quasi fino all’epilogo. L’allungo decisivo lo ha operato comunque Simone Consonni, cogliendo un primo e un secondo posto negli ultimi due traguardi. Dietro all’italiano (55 punti), si sono classificati nell’ordine il russo Kirill Sveshnikov (50) e il britannico Owain Doull (43), mentre ai piedi del podio ha terminato l’altro russo Artyon Zakharov (38).

Le gare di contorno della riunione hanno invece visto impegnate le categorie giovanili maschili in due miniOmnium. Tra gli Allievi si è imposto Nicolò Vitillo (con Matteo Pongiluppi secondo e Marco Corino terzo), mentre Francesco Calì si è affermato negli Esordienti (davanti a Flavio Cuppone e Samuele Barbato).