Un viaggio dal Medioevo ad oggi tramite una quarantina di opere d'arte, preziose per il loro valore ma anche perché raccontano secoli di fede cristiana a Piacenza. Consisterá in questo il nuovo Museo della Cattedrale che sarà inaugurato alle 17.30 di venerdì 3 luglio alla presenza del vescovo, monsignor Gianni Ambrosio.
Come ha ricordato monsignor Carlo Tarli, presidente del capitolo dei canonici, il museo ha avuto una lunga gestazione: "Dal 2000 si desiderava farlo, ma ci sono stati difficoltà e ostacoli. Le cose desiderate, però, crescono di valore nel tempo e questo é stato un felice parto grazie alla tenacia e genialità dell'architetto Manuel Ferrari, direttore dei musei diocesani, senza il quale non saremmo arrivati a questo punto". "Un museo – ha concluso – esprime bellezza, in questo caso é manifestazione delle massime potenzialità dell'uomo, come la bellezza degli oggetti é espressione di una fede che ci dice da dove veniamo".
Il rettore e parroco della Cattedrale, don Serafino Coppellotti, ha espresso soddisfazione per un evento che consentirà a tutti "di rendersi conto della ricchezza di cose belle che rivelano la fede di chi ci ha preceduto, ma mostrano anche il cammino di secoli di un'intera comunità. Tante persone che ho incontrato sono rimaste stupite dalla bellezza della Cattedrale: il museo consentirá di godere di un patrimonio che a molti fino ad oggi era rimasto per lo più sconosciuto".
Il direttore dei musei diocesani, Manuel Ferrari, ha ricordato come – dopo il Piacelift per salire in quota al campanile del Duomo – il nuovo museo porterà persone in Cattedrale "per una valorizzazione pastorale del patrimonio lasciato nei secoli dagli artisti che hanno lavorato in Cattedrale. Un primo museo – con il vescovo Menzani – fu voluto nel 1930 su indicazioni del 1924 della Santa Sede, e il luogo adatto era stato individuato nel Palazzo Vescovile. Negli anni '70 per vari lavori fu però in buona parte smantellato: con il nuovo museo avremo un museo ecclesiastico finalmente accessibile a tutti".
Al museo – frutto anche della complessa raccolta del patrimonio della diocesi – si accederá dalla cripta della Cattedrale, per poi passare nella sagrestia inferiore ed accedere nei locali espositivi veri e propri fino all'uscita che darà su via Prevostura. Di 250 mq, il museo conterrà a rotazione una quarantina di opere d'arte, oggetti di valore e paramenti di notevole pregio, in alcuni casi molto preziosi.
Per ora gli orari saranno da martedì a venerdì 9-12, mentre sabato e domenica saranno per le visite guidate su prenotazione. In luglio per i venerdì alle 22 e ogni sabato alle 18 si potrà usufruire di un biglietto unico per il Piacelift, la visita al cantiere della cappella di San Martino e per la visita al nuovo museo. Dopo la pausa ad agosto, ripresa a settembre.
La dottoressa Susanna Pighi, funzionario per il patrimonio mobile, ha spiegato che il museo nasce "nell' intento di creare un equilibrio tra la tutela degli oggetti d'arte e il loro valore catechetico e pastorale".
La sistemazione degli ambienti é pressoché definitiva, ma i pezzi ruoteranno nel tempo per far vedere tutto il patrimonio: le opere saranno disposte per nuclei tematici e in un ordine cronologico legato anche alla storia della Cattedrale: "Un vero e proprio viaggio dal Medioevo ad oggi, con pannelli e didascalie, fino alla dark room per i filmati e al bookshop".
Pezzi forti saranno il celebre Codice 65 o Libro del Maestro (XI secolo, é il più antico testo custodito, ha ispirato molti testi liturgici dell'epoca ed é enciclopedia del sapere del tempo), la ricostruzione di com'era la Cattedrale in occasione di tre grandi restauri e lavori di risistemazione, la sala dei tessuti preziosi ( vesti e paramenti di elevatissima manifattura con tessiture di pregio), le argenterie liturgiche (da preziosi bacili all'ostensorio di Spinazzi, insieme ad altre opere che saranno esposte a rotazione), sculture anche di altre chiese a simboleggiare il legame con altre chiese della Diocesi e dipinti finora non visibili in Cattedrale.
Le ultime due sale, con pannelli informativi su tutto il territorio diocesano che copre quattro province e sulle eccellenze delle chiese della cittá, potranno essere usate per mostre temporanee con lo scopo di creare rete tra i musei ecclesiastici e diocesani, sul modello di Umbria, Val d'Aosta e Trentino.
Il costo totale dell'allestimento é stato contenuto in soli 150mila euro. Per ora il personale sarà quello degli uffici diocesani, ci si organizzerà dopo l'estate (l'apertura é stata anticipata per non perdere la concomitanza con le serate delle 'conversazioni in coro' e il Piacelift) anche con volontari tramite la associazione Domus Iustinae.
Costo del biglietto d'ingresso sarà di 10 euro per il biglietto cumulativo (7 euro il ridotto) di cui sopra, mentre sará di 3 euro (2 il ridotto) per il solo museo.