Decreto Enti locali, per i Comuni meno vincoli al Patto di Stabilità

Incontro tra i sindaci e il sottosegretario all'Economia Paola De Micheli questo pomeriggio nella sede della Provincia in via Garibaldi dove oggetto della discussione sono state le novità in tema di patto di stabilità approvate recentemente dal Consiglio dei Ministri con il decreto Enti locali. "Come territorio piacentino, abbiamo la grande opportunità di avere un sottosegretario governativo che ci da' la possibilità di essere aggiornati in tempo reale sulle evoluzioni più importanti – ha dichiarato il presidente della Provincia Francesco Rolleri. L'allentamento del patto di stabilità e' ancora una speranza perché abbiamo il timore che poi non si venga a concretizzare. Per questo chiediamo al sottosegretario all'Economia di tenere la barra dritta affinché possano ripartire gli investimenti pubblici". In attesa che il decreto compia il suo iter legislativo, intanto le prime novità – come illustrato proprio da Paola de Micheli ai sindaci – riguardano la rideterminazione degli obiettivi del patto di stabilità per il triennio 2015-18, con l'erogazione di 100 milioni di euro per i Comuni, ripartiti tra spese per sostenere eventi calamitosi (10 milioni di euro), messa in sicurezza degli edifici scolastici e bonifica siti contaminati da amianto (40 milioni), esercizio della funzione di ente capofila (30 milioni) e sentenze passate in giudicato a seguito di contenziosi pregressi (20 milioni). Nuovi criteri anche per quanto riguarda le penali relative al mancato rispetto del patto di stabilità: la sanzione viene ridotta dal 100% dello sforamento al 20%. "Una manovra che capisco non verrà vista di buon occhio da chi il patto l'ha rispettato – ha dichiarato la De Micheli, ma che introduce nuovi margini di manovra". Sul fronte delle spese per il personale, pur restando in vigore il divieto a nuove assunzioni per i Comuni che non hanno rispettato il patto, si introduce una deroga per quanto riguarda la ricollocazione del personale della Provincia che potrà essere trasferito presso altra amministrazione pubblica. Criticità – tante – espresse dai sindaci proprio riguardo quest'ultimo punto: sulle assunzioni occorre fare chiarezza, commenta stizzito il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali. "Perché non posso assumere a fronte di decessi e pensionamenti?" Lamentela condivisa anche dal Francesco Zangrandi, sindaco di Calendasco che ribadisce: "Da 11 impiegati, per cause diverse, siamo passati a 6. Se ne sta a casa ancora uno non so più come mandare avanti il mio Comune" e aggiunge: "In base alle norme finanziarie oggi i Comuni non possono acquistare immobili, nemmeno in permuta, con il risultato di non riuscire a valorizzare gli edifici di nostra proprietà". Critica più ampia quella rivolta dal sindaco di Bettola Sandro Busca nei confronti dell'intero pacchetto: "Questi provvedimenti sono molto rigidi e non tengono conto delle caratteristiche dei diversi territori. Non c'è stato allentamento per i Comuni medio-piccoli. Servono criteri logici, altrimenti il patto di stabilità è un patto di stupidità. Dove c'è una popolazione molto anziana i costi sociali aumentano. Le norme vanno ripensate in modo radicale, altrimenti favoriamo sempre i territori più grandi e con più risorse".

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