Il Consiglio di Stato, con l'ordinanza depositata ieri giovedì 25 giugno, confermando la sentenza di primo grado del Tar di Parma, ha ribadito la correttezza e la legittimità della procedura seguita dal Comune di Piacenza e dagli altri enti coinvolti (Provincia, Arpa, Asl, Ente di Gestione per i Parchi e le Biodiversità, Ministero per i Beni e le attività culturali, Sopraintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici delle province di Parma e Piacenza), che ha portato al rilascio delle autorizzazioni necessarie per la costruzione e l'esercizio dell'impianto da cogenerazione elettrica e termica, alimentato da biogas da digestione anaerobica, da realizzarsi a Borgotrebbia.
“A proporre ricorso in secondo grado – spiega l’avvocato Elena Vezzulli, rappresentante del Comune di Piacenza – era rimasto solo un avvocato piacentino proprietario di un immobile ubicato nella zona ma residente nel centro storico di Piacenza, e non il comitato sorto contro la costruzione dell'impianto, che aveva ricorso invece in primo grado. Il collegio ha rigettato l'istanza cautelare presentata, non ravvisando quei gravi e irreparabili pregiudizi lamentati, tanto con riferimento alla viabilità che al rischio per l'ambiente”.