Raffica di furti con in braccio bimbo di 2 mesi, arrestati. Mamme rilasciate

Tre rumeni arrestati per aver commesso furti tra Piacenza, Gossolengo, Travo e Rivergaro in appena un’ora. Il gruppo era già conosciuto alle forze dell'ordine per numerosi precedenti alle spalle. Furti, anche in passato, commessi sempre con lo stesso metodo. I tre, un giovane di 22 anni, una ragazza di 21 anni incinta di nove mesi e una di 22 anni, con in braccio il figlioletto di soli 2 mesi, entravano in negozi dove cominciavano a creare disturbo e caos: in alcuni casi, per esempio, se il bimbo piangeva, l'uomo fingeva di chiedere aiuto, altrimenti fingevano di voler acquistare qualcosa. Il vero obiettivo della banda erano però gli oggetti preziosi lasciati dai titolari e dai commessi sui banconi: telefonini, portafogli e contenitori delle mance. I tre sono entrati in azione il 24 giugno scorso colpendo quattro negozi tra Piacenza, Gossolengo, Travo e Rivergaro: in due negozi i malviventi hanno rubato tre preziosi Iphone, in altri due esercizi barattoli contenenti i soldi delle mance, un bottino del valore totale di 1700 euro circa. Altri due colpi, invece, sono falliti essendo stati scoperti dai titolari e messi in fuga. Un vero tour del furto, insomma, durato come detto non più di un’ora.

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Non appena i tre uscivano dai negozi le vittime si rendevano conto in pochi minuti di essere state derubate, ma ormai era troppo tardi, e si limitavano a chiamare i carabinieri fornendo una descrizione accurata della banda e dell’auto sulla quale si spostavano. Rendendosi conto che era in atto un vero e proprio raid i carabinieri di Rivergaro si sono messi subito sulle tracce del gruppo finché non lo hanno rintracciato davanti a un negozio, nel quale sarebbe andato in scena a breve il colpo successivo. Alla vista delle divise i tre hanno accennato una fuga stoppata però sul nascere dai militari. Nell’auto dei giovani, risultati poi residenti in un campo nomadi di Milano, gli oggetti rubati pochi minuti prima: per loro sono dunque scattate le manette. L’unico che comparirà davanti al giudice, però, sarà il ragazzo dal momento che le due donne, in quanto neomamma l’una e incinta l’altra, non possono finire in carcere.

Il maresciallo Luigi Maniscalco e il maresciallo Roberto Guasco dei carabinieri di Rivergaro hanno espresso grande soddisfazione per la riuscita dell’operazione: “Eravamo sulle tracce di questa banda e l’arresto è stato possibile grazie alla fattiva collaborazione dei cittadini che hanno contribuito a descrivere con prontezza i tre individui aggiornandoci con precisione sui loro spostamenti. L’ennesima dimostrazione di quanto sia importante la collaborazione tra forze dell’ordine e cittadini”.