Sabato 27 Giugno 2015 continua a Piacenza il festival internazionale DAL MISSISSIPPI AL PO. Sotto i portici di Palazzo Gotico alle 21 Incontro Letterario Internazionale "Algeria, un ponte tra i travagli dell’Europa e le angosce del nuovo Islam".
Condurrà la serata
Ilaria Guidantoni, Giornalista e scrittrice, frequentatrice e conoscitrice del mondo Arabo, autore di Marsiglia Algeri, viaggio al chiaro di luna(Albeggi Edizioni).
Aziz Chouaki – Autore berbero di La stella di Algeri (E/O Edizioni), penna
scomoda e narratore autentico
Nacera Benali – Giornalista e medico algerina, residente da anni in Italia,
osservatrice lucida della situazione nel suo paese d’origine e dello scontro tra
mondo arabo e occidentale
Faris Amine – Musicista Tuareg maliano.
Dalle 22 Live Music, Palco Internazionale
Algeri, la “Bianca”, una città avvolta in una luce di struggente bellezza, ancora chiusa nella paura
del terrorismo e nell’orgoglio della guerra d’Indipendenza, perennemente in bilico tra l’anima
autoctona – con le donne quasi tutte velate e truccatissime – e la tentazione francese, con
l’intellighentia algerina espatriata in Francia e i giovani che vanno a Parigi per vestirsi e studiare.
Questo terzo libro della collana REvolution di Albeggi Edizioni, Marsiglia-Algeri, viaggio al
chiaro di luna (364 pagg., 16 euro, ISBN 9788898795062), racconta un Paese affascinante e
criptico: l’Algeria. Ilaria Guidantoni, che ha già pubblicato per Albeggi Edizioni sulla transizione
tunisina e si cimenta nuovamente col Mediterraneo. Attraverso questo viaggio l'autrice prova a
immaginare il futuro dell'Algeria se essa saprà riconquistare l'anima mediterranea, diventando un
punto di riferimento a livello internazionale in materia di politica energetica, lotta al terrorismo nel
Nord Africa e valorizzazione delle minoranze linguistiche.
Scrive ANSAmed in una recensione di Cristiana Missori del 9 dicembre: “Algeri è cristallizzata
nella memoria, paralizzata dalla paura, vittima del terrorismo, che ha prodotto suo malgrado,
condannata dal mondo come se ne fosse stata l'artefice, in bilico perennemente tra la tentazione
francese e l'anima autoctona”. Guidantoni scatta una fotografia nitida di un Paese costantemente in
bilico tra modernismo e tradizione, diffidente, timoroso di essere travisato, di essere mal visto e mal
interpretato, fiero, molto spesso duro, piegato da un “decennio nero” in cui il terrorismo ha fatto
circa 150 mila vittime. Oggi, però, “è possibile parlare di uno spiraglio. Il vento sembra infatti
essere cambiato”. Esistono infatti, sostiene la scrittrice, opportunità di sviluppo sia sotto il
profilo politico, economico, di cooperazione, del turismo. “Forse il vento sta girando e la
nuova brezza è una tentazione mediterranea”. L'Algeria, rimarca, “gode del sostegno degli
Stati Uniti in vista della lotta al terrorismo in Mali e nel Nord Africa. E se non credessero al
potenziale sviluppo del Paese – oltre che per i loro fini utilitaristici – gli americani non
sosterrebbero l'Algeria”. La speranza di questo Paese si chiama Orano, la città di Camus, che sta
investendo nel settore della ricezione; Costantina, che nel 2015 sarà capitale della cultura del
mondo arabo, e Annaba, la città della quale il berbero e forse l'algerino più famoso al mondo,
Sant'Agostino, fu vescovo.
Il viaggio si sviluppa ascoltando le voci di femministe, intellettuali, artisti e imprenditori; tra queste
Louisette Ighilahriz – moujahidate, ovvero partigiana e combattente della guerra d'Indipendenza –
gli scrittori Yasmina Khadra e Amara Lakhous; Henri Teissier, arcivescovo emerito di Algeri,
Abdelkhader Abdi, designer a Parigi, Nacila Bouhired, giornalista di radio al-Bahdja. Il volume
raccoglie anche una selezione di fotografie in bianco e nero dell’Algeri di oggi, scattate dalla stessa
autrice e da Maria Paola Palladino, arabista e islamista, Presidente dell’Associazione italo-algerina
Jawhara, che ha collaborato al reportage.
Ilaria Guidantoni, giornalista, blogger e scrittrice, vive e lavora tra Roma, Milano e Tunisi. Appassionata di
letteratura araba, si è dedicata soprattutto al Maghreb francofono dove in parte vive, studia la lingua araba e
svolge attività professionale e di ricerca nell’ambito del dialogo tra la sponda nord e sud del Mediterraneo, in
particolare in tema di confronto tra le religioni, evoluzione socio-politico-culturale dell’area, diritti delle
donne e rilettura della storia e delle relazioni tra i popoli. Tra i lavori pubblicati: l’instant book I giorni del
gelsomino (P&I Edizioni, 2011); il romanzo verità Tunisi, taxi di sola andata (NO REPLY Editore, 2012) il
reportage Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi, viaggio in una società che cambia (Albeggi Edizioni, 2013), il
racconto Chéhérazade non abita qui nel libro collettivo uscito il 25 novembre 2013 contro la violenza sulle
donne, dal titolo Chiamarlo amore non si può (Casa Editrice Mammeonline). Nel 2014 ha collaborato con il
Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo (SERItaliAteneo); nel 2015 sono usciti Il
potere delle donne arabe (Mimesis Edizioni) e Corrispondenze mediterranee, viaggio nel sale e nel vento
(Oltre Edizioni). Ha partecipato in rappresentanza dell’Italia a Tunisi al I Forum internazionale sulle identità
multiple nell’area dell’Euro-Maghreb organizzato dalla Commissione europea nel 2013. Ha ricevuto il
riconoscimento della Giuria internazionale del premio per i Diritti Umani 2014, XV edizione Salento porta
d'Oriente, Omaggio a Nelson Mandela.