Un tunisino parcheggia la vettura davanti alla vetrina del negozio di un cittadino cinese e quest’ultimo commette l’errore di protestare dando il via ad una lite furente. Perché un errore, è presto detto. La zuffa ha convinto alcuni passanti a chiamare la polizia: giunte sul posto le volanti, però, la lite era già terminata e il cinese già rientrato in negozio. Gli agenti, a quel punto, sono entrati nell’esercizio per parlare con il proprietario e cercare di capire cosa fosse successo. Mentre ascoltavano le sue parole, però, i poliziotti hanno cominciato a guardarsi intorno notando lungo gli scaffali alcune confezioni di cibo con date di scadenza ormai passate. Insospettiti hanno dimenticato la litigata che li aveva portati lì e hanno deciso di concentrarsi sulla merce in esposizione: hanno così chiamato la polizia municipale e i veterinari dell’Ausl per approfondire i controlli. In effetti alla fine sono stati sequestrati 51 sacchetti di verdure, quattro confezioni di alimenti misti, un barattolo di soia e 23 confezioni di cibo cinese, tutto privo delle etichettature regolari e di tracciabilità. I veterinari dell’Ausl hanno invece trovato irregolarità nella conservazione della carne e del pesce, una situazione che ha convinto gli specialisti a sequestrare la merce per effettuare attente analisi in laboratorio, analisi che sono tuttora in corso. In attesa di conoscere i risultati, intanto, la municipale ha sanzionato il titolare cinese per le irregolarità riscontrate fino a quel momento, una multa di 5mila euro. Tra l’altro è già la quarta volta che le forze dell’ordine effettuano sequestro di merce nell’esercizio in questione: a conferma della situazione poco chiara di questo negozio i poliziotti hanno trovato nella cella frigorifera addirittura alimenti sottoposti a controlli in occasione delle passate operazioni. Ulteriori dettagli su questa operazione saranno forniti a breve dalla questura.