Con provvedimento del 18 giugno, il Prefetto ha approvato il Piano di Emergenza Esterno definitivo relativo allo Stabilimento Centrale di Stoccaggio gas di Cortemaggiore, in concessione a STOGIT Stoccaggi Gas Italia S.p.A.
Il Polo Operativo di Cortemaggiore è suddiviso nell’Impianto di Compressione gas e nell’Impianto di Trattamento Gas, situati nel comune di Cortemaggiore nonché in Cluster e Pozzi di Monitoraggio, ubicati sia nel detto comune che in quello di Besenzone.
Il Piano è stato predisposto, a seguito di svariati incontri ed approfondimenti da parte dell’apposito gruppo di lavoro, coordinato dal dirigente prefettizio della Protezione Civile e composto da un rappresentante della Provincia di Piacenza, dei Comuni di Cortemaggiore e Besenzone, delle Forze dell’Ordine, del Comando Provinciale Vigili Fuoco, dell’ARPA Sezione provinciale di Piacenza, dell’ARPA Direzione Tecnica di Bologna, del C.T.R. R.I.R. di Bologna, del Dipartimento Sanità Pubblica Azienda USL di Piacenza, del Servizio 118, dell’UNMIG di Bologna, della STOGIT S.p.A., nonché da un rappresentante della protezione civile del comune di Piacenza.
In particolare, lo stesso è stato redatto sulla base del precedente Piano di Emergenza Esterno provvisorio, approvato con decreto prefettizio del 15 luglio 2011 e delle risultanze del Parere Tecnico conclusivo deliberato dal Comitato Tecnico Regionale per l’Emilia Romagna.
Il Piano, con riferimento ai possibili scenari incidentali, stabilisce le procedure da attivare da parte degli Enti interessati, in relazione alle diverse fasi di riferimento: “fase di pianificazione”, “fase di attenzione”, “fase di preallarme”, “fase di allarme-emergenza”, al fine di predisporre una risposta efficace nel caso di incidente rilevante.
IL PROGETTO – Stogit ha in programma la realizzazione del Progetto Pilota per l’iniezione e il sequestro di CO2 nel giacimento di stoccaggio di Cortemaggiore, nell’area dei Comuni di Cortemaggiore e Besenzone, in provincia di Piacenza. Si tratta di un’attività di test della durata massima di tre anni che ha lo scopo di verificare sia le tecniche di iniezione che la possibilità di utilizzare la CO2 come “cushion gas” per migliorare l’efficienza del giacimento di stoccaggio.
Lo stoccaggio di anidride carbonica (CO2)
L’iniezione di CO2 è una tecnologia in uso da molti anni nell’industria petrolifera internazionale e serve per migliorare la produzione degli idrocarburi.
Lo stoccaggio di anidride carbonica (CO2) nei livelli porosi del giacimento al di sotto di una profondità di almeno 800 metri è un processo tecnologico sperimentato a partire dalla metà degli anni novanta a livello internazionale con lo scopo di ridurre le emissioni in atmosfera dei gas-serra e controllare i cambiamenti climatici.
Cosa prevede il progetto pilota
Le attività previste dal progetto Pilota sono del tutto simili alle operazioni di stoccaggio di gas naturale normalmente effettuate nel giacimento di Cortemaggiore fin dal 1964.
Il Progetto prevede:
un pozzo che inietterà la CO2 a 1400 metri di profondità in uno strato sabbioso già utilizzato per lo stoccaggio di metano;
un impianto in superficie con quattro serbatoi di stoccaggio e delle pompe per iniettare la CO2;
un sistema di controllo e monitoraggio sia all’interno del giacimento che in superficie.
La quantità di CO2 iniettata in giacimento sarà di 8000 tonnellate l’anno, fino a un massimo di tre anni. La CO2 utilizzata nel giacimento di Cortemaggiore sarà in parte approvvigionata con trasporto su gomma dall’impianto di “cattura” realizzato da Enel a Brindisi. Il progetto di Cortemaggiore fa infatti parte dell’accordo strategico firmato nel 2008 tra Eni e Enel con lo scopo di studiare l’iniezione di CO2 nel sottosuolo (giacimenti di idrocarburi ed acquiferi salini).
Al termine del periodo di monitoraggio successivo all’iniezione, l’impianto di superficie di Cortemaggiore sarà smantellato e l’area interessata ripristinata.
Aspetti ambientali e sicurezza
A partire dal 2004, Stogit ed eni hanno effettuato studi per verificare l’idoneità e la fattibilità per l’iniezione di CO2 nel giacimento di Cortemaggiore. L’iniezione di anidride carbonica sarà preceduta da un monitoraggio ante operam di circa un anno. Tale monitoraggio continuerà durante tutto il periodo di iniezione e per altri due anni dopo la fine del Progetto Pilota. Tutto ciò è finalizzato a garantire la sicurezza e l’integrità del sistema.
È stata inoltre condotta un’approfondita valutazione dei potenziali impatti dell’impianto pilota di iniezione di CO2: gli studi specialistici hanno evidenziato la possibilità di eseguire il test pilota in condizioni di sicurezza, evidenziando l’assenza d’impatti sia nell’ambiente che antropici.
La conservazione della CO2 nel giacimento è garantita dalla presenza stessa della roccia di copertura che ha permesso per lungo tempo geologico la conservazione del gas naturale intrappolato.
L’impianto utilizzato per l’iniezione di CO2 ha un’estensione limitata (un raggio di circa 50 metri) e un bassissimo impatto visivo. Il transito del camion per l’approvvigionamento della CO2 avverrà con una frequenza di 1 camion al giorno, con percorso e orario studiati per contenere al minimo ogni impatto.
Processi autorizzativi
Il Progetto Pilota ha avuto parere favorevole dal Ministero dello Sviluppo Economico e Stogit ha inoltrato il 24 settembre 2009 la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale ai Ministeri (Ambiente e Beni Culturali) ed Enti Pubblici competenti.
Il 15 aprile 2011 è stata decretata la compatibilità ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente e di Tutela del Territorio e del Mare del progetto a condizione che vengano rispettate alcune prescrizioni; è in corso il protocollo di Intesa tra Stato e Regione.