Bitumificio di Gossolengo, la protesta arriva al Parlamento Europeo

Oltre duemila firme sono state inviate al Parlamento Europeo per dire no al bitumificio di Gossolengo. “No al bitume, si al parco” è il nome del comitato che ormai da settimane si sta battendo sulla questione e che di recente ha raccolto altre 729 firme (oltre alle 1298 già presenti) per opporsi alla costruzione del nuovo impianto nel parco del Trebbia. “L’impianto sorgerebbe in un luogo di interesse ambientale e storico, in un’area protetta che non dev’essere deturpata, ci sentiamo dimenticati in questo momento” – hanno segnalato i firmatari della petizione. Preservare l’ambiente e mantenere intatto il parco sono infatti i due obiettivi del Comitato, che prontamente ha inviato la petizione alla Presidenza del Parlamento europeo a Bruxelles, affinché venga bloccato il progetto attivo ad oggi a San Nicolò e in località La Noce. Anche Legambiente aveva protestato davanti alla sede della Provincia di Piacenza. Il 16 giugno, per l’appunto, si terrà la Conferenza dei servizi per parlare del caso del bitumificio tra Molinazzo e La Rossia, a Gossolengo. L’impianto di Molinazzo con una capacità massima di 200mila tonnellate di prodotto all’anno dovrebbe superare quello di San Niccolò, attivo da vent’anni. Infatti, già dal 2008 era stata richiesta la delocalizzazione dell’impianto di San Niccolò, per portare vicino all’area di estrazione del materiale l’impianto di produzione bitume. L’11 giugno alle ore 21 nella sala della parrocchia di Gossolengo si terrà invece una riunione informativa aperta a tutta la cittadinanza e organizzata dal comitato.

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Di risposta alle parole dei firmatari, Gabriele Cignatta della Ccpl Inerti afferma: “Se il mio progetto sarà bocciato mi rivolgerò al Tar. Nel frattempo abbiamo consegnato le integrazioni richieste del progetto: l’eliminazione dell’impianto di frantumazione e lo spostamento dell’impianto caldaia, sempre nel rispetto delle norme in vigore”. L’Ente parco e la Soprintendenza erano favorevoli all’installazione dell’impianto, mentre Ausl, Arpa e la Provincia avevano chiesto chiarimenti e integrazioni alla società durante la Conferenza dei servizi.

Se da una parte la Provincia temporeggia, il Comune di Gossolengo ha incaricato un legale per valutare le possibili conseguenze dell’eliminazione del progetto. L’amministrazione comunale e la Ccpl nel 2008 avevano stipulato una convenzione che prevedeva un programma industriale di sviluppo del polo estrattivo di Pontenuovo compreso di un impianto di produzione di conglomerato bitumoso nel cantiere.  Le proteste di Legambiente hanno coinvolto anche i vari cittadini, che si sono lamentati di non aver ricevuto tempestivamente informazioni a riguardo. Il comitato civico e Legambiente avevano chiesto infatti al sindaco di negare l’autorizzazione al nuovo bitumificio. Il 16 giugno dovrebbe concludersi l’iter autorizzativo.

Dunque, da Gossolengo a Bruxelles la petizione sarà oggetto di riflessioni e decisioni, fondamentali per l’assetto del parco del Trebbia.