Chirurgia dell’orecchio, Piacenza leader mondiale con 2mila interventi l’anno

 Con 2mila e 500 interventi all’anno, 18 volumi pubblicati sull’argomento e la più grande casistica al mondo su queste patologie, la nostra città si conferma leader mondiale nella chirurgia dell’orecchio. Soprattutto grazie al professor Mario Sanna, che opera nella Casa di Cura Piacenza di via Morigi, nella quale accorrono ogni anno numerosi medici e studenti per apprendere le sue tecniche. 
Un vero e proprio luminare nel settore, che in mattinata ha tenuto un altro dei suoi seguitissimi corsi, iniziati il primo giugno e che termineranno il sei dello stesso mese. Un aggiornamento internazionale sull’Orecchio Medio, al quale hanno preso parte da tutto il mondo per imparare sul campo le tecniche sviluppate e perfezionate dal Gruppo Ontologico piacentino.

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E’ a margine di un’intervento, che questa mattina (mercoledì 3 giugno lo abbiamo incontrato per farci spiegare in che modo è riuscito a far diventare Piacenza capitale in un settore così all’avanguardia. 
“Abbiamo fondato il Gruppo Ontologico nel 1983, da allora ci siamo dedicati alla microchirurgia della sordità, delle vertigini, dei tumori facciali e della base del cranio, fino all’implantologia. In questo modo, con impegno, siamo riusciti a passare da 150 a 2mila 500 interventi all’anno, con pazienti che arrivano da tutte le parti del mondo per farsi operare”. 

Davvero impressionante la professionalità del professor Sanna, uomo di poche ma pesanti parole, che durante la lezione (in lingua inglese) ha risposto a tutte le domande dei corsisti. In questo modo, per medici e studenti, è stato possibile apprendere i segreti sull’anatomia chirurgica, sulla radiologia dell’orecchio, con lezioni teoriche e pratiche sulle tecniche chirurgiche. La parte più interessante, inoltre, ha riguardato la fase di chirurgia in diretta che i partecipanti hanno potuto seguire in una sala dedicata, attrezzata con monitor in 3D, potendo interagire direttamente con i chirurghi in sala operatoria ponendo domande specifiche sui casi clinici.

“La mattina imparano e al pomeriggio possono fare pratica – ha spiegato Sanna -. Sono pagati dal loro paese di origine, per uno o due anni, per rimanere a Piacenza a seguire questi corsi”. 
I 14 partecipanti arrivano da Arabia Saudita, India, Giappone, Cina, Filippine, Turchia, Russia , Korea, Grecia, Spagna, Bangladesh. E l'interesse da parte dei medici stranieri è notevolmente aumentato, tanto che è stato necessario incrementare i corsi proprio per fare fronte alla grande richiesta.
Sempre grazie a questo interesse, nell'ultimo anno è decisamente aumentato il flusso di pazienti stranieri che si rivolgono alla Clinica Piacenza per farsi operare dal professor Sanna, il cui nome ha varcato ampiamente i confini del nostro Paese.
In più, nell'equipe non mancano medici che parlano arabo e inglese; questo agevola particolarmente i pazienti ospitati che hanno bisogno di sentirsi rassicurati e seguiti prima ,durante e dopo l'intervento.

A ulteriore conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, il professore sarà premiato nei prossimi giorni a Dallas (Stati Uniti) come miglior chirurgo dei tumori alla base del cranio. 
“Noi non ci piangiamo addosso, nonostante i problemi che esistono in Italia. Ma come noi ci sono una miriade di centri d’eccellenza che non hanno niente da inviare al resto del mondo”, ha aggiunto. Per poi passare a farci conoscere un po’ meglio i suoi campi di intervento: “Ormai tutte le patologie dell’orecchio medio sono risolvibili, come otite cronica o l’otosclerosi, con tecniche messe a punto da noi e pubblicate in 18 volumi specifici. Tutti operati in anestesia locale. Poi i tumori della base del cranio, per i quali abbiamo la casistica più grande al mondo, anche questi risolvibili con un rischio di mortalità pari allo zero e la rimozione quasi completa”. 
Non è comunque un lavoro facile, quello di chirurgo dell’orecchio. Ma soprattutto non è facile arrivare a livelli d’eccellenza: “E’ il campo più difficile, che necessita altri dieci anni  di pratica dopo la laurea specialistica per essere autonomi. Però è la più bella, per questo i giovani che si vogliono avvicinare a questo campo devono dedicarsi e sacrificarsi. Solo così si continuerà ad essere leader nel mondo”.