Il fenomeno del furto di rame costituisce un problema allarmante per le istituzioni italiane ed europee. Non solo causa danni da 20 milioni di euro ogni anno, ma rappresenta una vera piaga per le compagnie telefoniche, per l'Enel e per le Ferrovie dello Stato che sistematicamente vengono depredate e danneggiate. Per questo motivo l'UE ha istituito l'Action Day Furti di Rame che coinvolge tutte le nazioni della comunità europea e tutte le forze dell'ordine che in questa giornata si trovano a collaborare spalla a spalla a caccia di rame rubato. A Piacenza sono entrati in azione carabinieri, polizia di Stato, polizia stradale, Polfer, polizia municipale, Guardia di Finanza e il Corpo Forestale dello Stato. In particolare l'attenzione delle forze dell'ordine si è concentrata intorno ai caselli autostradali del nodo piacentino: con la collaborazione delle dogane sono stati controllati 35 tir e 237 persone. Passate al setaccio anche aziende, officine e quelle imprese che si occupano della lavorazione dei metalli: e proprio nell'azienda di un rottamaio di Piacenza è stata fatta una scoperta importante. La Forestale, la Polfer e un nucleo dei carabinieri di Bologna si sono presentati al titolare, un piacentino di 54 anni, chiedendo se avesse del rame. Nonostante la risposta negativa dell'uomo gli agenti e i militari hanno deciso di controllare imbattendosi a un certo punto in una strana cassa di plastica, conservata dal titolare in una zona nascosta dell'esercizio. Una posizione strana che ha convinto le forze dell'ordine a dare la classica occhiata. Intuizione corretta, all'interno della cassa 1575 chili di fili di rame ancora ricoperti dalla guaina di gomma. Il fatto che il 54enne avesse mentito poco prima, rispondendo di non avere rame, ha messo in guardia gli agenti che hanno chiesto di indicare la provenienza e giustificare la presenza del metallo. Dal titolare nessuna risposta convincente motivo per cui, in attesa di confermare la provenienza illecita dei cavi, per lui è scattata la denuncia per ricettazione. Il valore della merce sequestrata si aggira intorno ai 10mila euro. Non solo, all'interno dell'azienda sono state trovate anche batterie per auto esauste conservate contravvenendo ai parametri di sicurezza ambientale e così il proprietario dell'attività è stato denunciato anche per questo.