Cè grande stupore e rabbia dopo che i vertici piacentini di Poste italiane hanno disertato ieri, giovedì 28 maggio, il tavolo di confronto convocato dal Prefetto Anna Palombi con le parti sociali per discutere delle condizioni di lavoro dei dipendenti delle Poste. Una convocazione arrivata direttamente dal prefetto dopo l'incontro del 18 maggio nel quale si era evidenziata la necessità di un dialogo tra sindacati e vertici societari per discutere delle condizioni in cui si trovano a lavorare i dipendenti delle Poste. I sindacati, e in particolare Cgil e UIl, hanno reagito con durezza all’assenza di Poste italiane e annunciano di voler proseguire la loro battaglia. "E' la prima volta che accade che una società non si presenti a un incontro convocato dal prefetto – sottolinea Maurizio Mori della Cgil – E il fatto è ancora più grave se si pensa che non stiamo parlando di un'azienda qualsiasi ma di Poste italiane, il sui servizio si riflette direttamente sui cittadini". Ed è proprio questo il punto, secondo i sindacati: l'organico è insufficiente e i mezzi inadeguati, anche in termini di sicurezza, per rispondere alla richiesta che arriva dagli utenti. Motivi seri, dunque, dei quali vale la pena discutere nelle sedi istituzionali. Per tale ragione la mossa di Poste italiane non è stata presa affatto bene dalle parti sociali che già annunciano di voler proseguire con la loro battaglia in tutti i modi possibili, naturalmente previsti dalla normativa.