«All'interno della Lega Nord nessuno si farà da parte». La segreteria del Carroccio interviene per mettere un punto fermo sul dibattito sviluppato dall'opposizione
consigliare di Piacenza in seguito al bilancio di metà mandato della giunta Dosi. «È innegabile – afferma la segreteria leghista – che Piacenza debba essere rilanciata e che urga un'inversione di rotta affinché recuperi quella dimensione di città a misura d'uomo che le è sempre appartenuta. Carattere, questo, con il quale tutti si identificavano e che va oltre le facili etichette di provincialismo. Indubbiamente il capoluogo provinciale deve essere governato da un'amministrazione che esprima la propria vicinanza ai cittadini non a parole, ma con un costante rapporto di ascolto, necessario per comprenderne le problematiche e risolverle. Le generose autovalutazioni del proprio operato amministrativo sono inutili, in quanto chi ha il diritto di giudicare un sindaco spetta ai cittadini: solo per queste lodi che più volte ha tessuto a se stesso, Dosi non meriterebbe la ricandidatura».
Respinte quindi anche le proposte di azzeramento dei vertici locali di tutti i partiti della coalizione di centrodestra che si sono alzate dai banchi della minoranza consigliare. «La Lega Nord – puntualizza la segreteria – non fa parte di un centrodestra che oggi non esiste più a Piacenza e nel resto del paese, pertanto non scioglierà il proprio direttivo locale per perseguire una ricostruzione dell'intero schieramento. Men che meno sono gradite al nostro movimento lezioni di politica
impartita da chi a parole prende le distanze dai partiti, ma nei fatti li utilizza per farsi eleggere ed avere visibilità politica. Specie se gli aspiranti educatori non sono in grado di separare il tema della riorganizzazione dei partiti da quello delle elezioni primarie per individuare il sindaco, consultazioni che restano comunque un valido strumento di democrazia partecipativa. Sono tutti avvertiti: nel 2017 saremo noi, unica alternativa credibile alla sinistra, alla guida della città. I
risultati ottenuti alle ultime regionali, oltre a dimostrare la validità dei progetti del nostro movimento, confermano il buon operato della nostra segreteria provinciale. E pazienza per l'etichetta di populisti e qualunquisti affibbiataci da chi è privo di idee: se difendere il diritto di sicurezza e l'identità dei piacentini significa esserlo, allora andiamo fieri di questa definizione».