Ha confermato il “sette” in pagella di autovalutazione che già si era affibbiato un mese fa nell’intervista rilasciata a Radio Sound95/Piacenza24. E ha lasciato intendere, stavolta con una punta di slancio maggiore, che nel maggio 2017 potrebbe ricandidarsi. “La logica delle cose in politica vuole così, che ci si ripresenti di fronte agli elettori per il secondo mandato. Però faremo tutte le valutazioni del caso”. È un Paolo Dosi soddisfatto e orgoglioso del lavoro suo e della sua giunta quello che oggi (25 maggio) ha presentato ufficialmente il bilancio sociale di metà mandato (un obbligo imposto dalla legge). Due anni e mezzo di lavoro in un concentrato di 88 pagine, un volume stampato in mille copie e costato 3.889 euro. Al suo fianco c’erano diversi assessori, tra cui Stefano Cugini, Giorgio Cisini e Giulia Piroli, i tre subentrati a mandato in corso e che, a dire del sindaco, hanno permesso ad inizio 2014, “grazie a un clima interno migliore rispetto al passato, quel cambio di passo nell’azione amministrativa. Un sindaco non è un fenomeno, altrimenti non farebbe questo mestiere. Per cui è bravo se ha una squadra omogenea”.
Nella relazione ha snocciolato per titoli quanto realizzato finora nei vari campi: dai servizi al cittadino al welfare, dallo sport alla cultura, dallo sviluppo economico all’Urbanistica. Una disamina che, in base ai numeri, avrebbe visto crescere la qualità in ogni sua sfera, nonostante i tempi non facili dal punto di vista delle risorse a disposizione. Tuttavia la sensazione è quella che stia ancora mancando uno “squillo” reale, un acuto, alcuni tratti distintivi marcati dell’opera svolta come furono, nel bene o nel male, le rotatorie e Palazzo Uffici per il suo predecessore Roberto Reggi. “Il nostro tratto distintivo è la resistenza. Vogliamo andare fino in fondo portando a termine tutte le sfide. Possibilmente vivi” ha scherzato.
Dosi ha più volte richiamato il termine “incertezza” come fedele compagna di viaggio (“se siamo arrivati lunghi nell’approvare il bilancio è perché abbiamo modifiche normative di un bilancio che vengono messe costantemente in discussione”). “Eppure nonostante ciò siamo riusciti a predisporre l terreno per raggiungere gli ultimi obiettivi che ci sono rimasti e che rincorreremo nei prossimi due anni” ha detto. “Quanto era contenuto nelle linee programmatiche di mandato è stato raggiunto per svariati obiettivi. Altri saranno forse difficili da portare a casa. Abbiamo il compito non solo di cercare di portarli a termine, ma anche di rispondere a un’incertezza sempre più alta che ci pone di fronte ad emergenze nuove. Dobbiamo avere la flessibilità necessaria per far fronte a problemi imprevisti”.
Il sindaco ha lodato la capacità della sua squadra di non aver toccato la qualità dei servizi sociali e di aver investito sul fronte della scuola. Del contrasto alla marginalità, dell’infanzia. E alla domanda su cosa sia stato fatto per ridurre le spese superflue ha risposto così: “Negli ultimi due anni abbiamo tagliato 5 milioni di spese. Non credo che negli anni passati abbiamo sprecato risorse. Preferisco prendermi le proteste per marciapiedi sbeccati che non su servizi essenziali dedicati alla persona. In questo due anni abbiamo realizzato un forte lavoro di contenimento dei costi. Non si possono più fare le cose che si facevano prima. Ma per abitudine l’amministrazione comunale non ha mai sposato una politica di sprechi. Questi 5 milioni sono la dimostrazione che abbiamo analiticamente vagliato tutte le singole voci di spese. Da qui in poi dovremmo andare a toccare i servizi”.
Sui progetti iniziati e portati a termine, il sindaco ha citato piazza Cittadella, l’adozione del Psc, lo sblocco della partita delle aree militari (per Palazzo Olivetti sembra finalmente giunto l’ora della trattativa giusta per alienarlo). Quanto alla sicurezza, argomento sempre caldo, ha promesso che con l’arrivo del nuovo comandante, e dei nove agenti nuovi (compresi i 5ausiliari), “verrà rivista tutta la riorganizzazione interna per avere più agenti sul territorio”.
L’amministrazione canta vittoria, ma intanto l’opposizione attacca e prova a rinsaldare le fila.