Non ci stanno gli allevatori di suini del Piacentino a passare come sfruttatori di animali. In particolare dopo la trasmissione Announo, in onda su La7, che giovedì sera ha presentato una lunga inchiesta sul mondo dell’allevamento intensivo destinato all’alimentazione. Un reportage che ha fatto scattare, in queste ore, i controlli dei carabinieri del Nas in alcuni allevamenti di suini della provincia ma che, per ora, non hanno riscontrato irregolarità.
A intervenire duramente, il presidente di Coldiretti Giovani, nonché allevatore di suini della zona, Andrea Minardi: “E’ importante che si faccia denuncia e ci siano approfondimenti giornalistici, però penso che nel segnalare chi commette dei reati si debba far conoscere anche chi le regole le rispetta, la stragrande maggioranza degli imprenditori agricoli, se no si danneggia il comparto e i prodotti d’eccellenza del nostro territorio. Le norme ci sono, molto stringenti, che obbligano gli allevatori a salvaguardare il benessere animale e l’impatto ambientale per i liquami o il numero di capi per ettaro. Per cui, a livello europeo e mondiale, siamo la nazione con gli standard qualitativi più stringenti e perciò è un peccato vedere servizi così parziali, perché nel settore l’Italia è davvero all’avanguardia”.
A sostegno del presidente di Coldiretti giovani, anche uno degli allevatori che in queste ore hanno avuto i controlli da parte dei carabinieri del Nas. Lui ha la sua azienda a Fiorenzuola e, dopo la verifica – dalla quale non sono emersi reati – si è sfogato ai nostri microfoni: “Credo nell’informazione, ma in quella senza vizi di nessuna sorta. La trasmissione di giovedì sera di Anno uno su La7, che parlava di allevamento di suini, è stata fatta in un modo a dir poco vergognoso. Era presente un allevatore con cinque vegani, sei vegetariani e otto animalisti, Di Pietro e Alba Parietti. Nessuno del settore, nessuno che sapesse che cos’è un allevamento, di come si conduce e soprattutto che fosse in grado di dare la vera e reale spiegazione delle immagini trasmesse nei servizi. Ora sono partiti i controlli dei Nas in ogni azienda – ha aggiunto -, compreso il mio, ma invito i responsabili della trasmissione ad informarci anche di quante violazioni troveranno in tutti gli allevamenti italiani”.
Durante Anno Uno è stata fatta vedere la condizione dei suini negli allevamenti intensivi destinati all’alimentazione umana. “C’è di che far ribrezzo: scrofe letteralmente ingabbiate tanto da non potersi neanche girare su se stesse; maialini morti (motivo?) ammucchiati dentro cestini nella stalla; topi che fanno la scorribanda sulle travi della medesima; quadri elettrici imprigionati da ragnatele intonacate da multistrati di polvere” si legge sul sito della trasmissione.
Immagini senza autorizazione, ha confermato la stessa conduttrice Giulia Innocenzi: “Siamo entrati violando una proprietà privata, cioè facendo qualcosa di illegale di cui eravamo pienamente coscienti. Per questo ho voluto esserci anche io personalmente. Abbiamo compiuto blitz notturni, girati in assenza di luce dentro allevamenti nella pianura Padana, nelle aree fra l’Emilia Romagna e la Lombardia. Ci sembrava importante affrontare questo tema nel momento in cui con l’Expo c’è un gran parlare di alimentazione”.