“Un’altra difesa è possibile”. Raccolte le 50mila firme, a Piacenza ben 700

Con la presentazione odierna presso la Camera dei Deputati si è concluso il primo passo formale importante della Campagna “Un’altra Difesa è possibile”.

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Obiettivo raggiunto: gli scatoloni con le 50.000 firme necessarie per la presentazione della Legge di Iniziativa popolare sono stati consegnati da una rappresentanza del Comitato Promotore. La raccolta è avvenuta in tutta Italia, nel corso degli ultimi sei mesi, da centinaia di associazioni, gruppi, movimenti delle principali Reti del mondo pacifista, nonviolento, disarmista e del servizio civile.

Oltre 6.000 firme dalla sola Emilia Romagna, indispensabili al raggiungimento dell'obiettivo. Piacenza ha fatto la sua parte raccogliendo quasi 700 firme e superando così l’obiettivo prefissato dal Comitato Provinciale!

La Legge "Istituzioni e modalità di finanziamento del Dipartimento per la Difesa civile, non armata e nonviolenta" vuole dare piena attuazione agli articoli 11 e 52 della Costituzione (ripudio della guerra e difesa della patria affidata ai cittadini) e avviare nel paese una politica di difesa della popolazione, del territorio, delle istituzioni: il servizio civile, la protezione civile, i corpi civili di pace e un Istituto di ricerche sulla pace ed il disarmo, sono gli elementi centrali della proposta legislativa la cui presentazione verrà annunciata già nella prossima seduta parlamentare a Montecitorio.

Grande soddisfazione è stata espressa per questo risultato dai promotori della Campagna "Un'altra difesa è possibile" che hanno registrato l'adesione anche dei Sindaci di Piacenza e Gragnano Trebbiense e di tanti altri Sindaci e Consigli Comunali in tutta la nostra regione. Importantissima l’adesione dell'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna.

"In attesa che gli uffici della Camera dei Deputati controllino la validità e la sufficienza delle firme raccolte – ha dichiarato Mao Valpiana, coordinatore della Campagna e presentatore della Legge – chiediamo che fin da subito Deputati e Senatori la possano fare propria, avviando il dibattito sulla necessità che anche nel nostro Paese venga riconosciuta a livello istituzionale una forma di difesa alternativa a quella militare".

La proposta di Legge, tra l'altro, chiede una riduzione delle spese sostenute dal Ministero della Diesa per nuovi sistemi d'arma al fine di poter costituire un Fondo per la difesa civile non armata e nonviolenta. "Non si tratta quindi di spendere di più – ha proseguito Valpiana – ma di spendere meglio".

A consegnare le firme sono stati i rappresentanti delle sei Reti promotrici: Rete Italiana per il Disarmo, Rete della Pace, Tavolo interventi civili di pace, Conferenza nazionale degli Enti di Servizio Civile, Forum nazionale Servizio Civile, Campagna Sbilanciamoci!

Nei prossimi giorni i promotori auspicano inoltre di potersi incontrare con la Presidente della Camera Laura Boldrini, per sottoporle i contenuti del progetto di Legge e chiedere un sollecito avvio dell'iter parlamentare relativo. Le realtà promotrici di “Un’altra difesa è possibile” avevano già incontrato l’On. Boldrini all’inizio del percorso della Campagna il 2 giugno 2013, in occasione della prima “Festa della Repubblica che ripudia la guerra”.

 

Comitato Provinciale "Un'altra difesa è possibile" di Piacenza

ACLI, Arci, AUSER, Avè, Caritas Diocesana Piacenza -Bobbio, Centro Missionario Diocesano Piacenza –Bobbio, CGIL, Centro Psicopedagogico Per la Pace e la gestione dei conflitti, Donne e uomini contro la guerra –Piacenza, Emergency, ‘Gruppo di affidatarie/i di bambine/i del campo profughi di Jabalia – Gaza, tramite Salaam, Ragazzi dell’Olivo onlus’, La Pecora Nera, Legambiente, Libera, MCL, Piccolo Mondo, Progetto mondo MLAL , Tavolo della Pace, Unione degli Studenti