Apparato didattico rifatto, vetri speciali, luci inedite e multimedialità caratterizzeranno il nuovo allestimento del Fegato Etrusco, l'antico e straordinario reperto custodito dai Musei Civici a Palazzo Farnese: sarà inaugurato ufficialmente sabato alle 17.30 alla presenza del sindaco Paolo Dosi.
La dottoressa Annamaria Carini (Musei Civici) ha anticipato che sia nella sala espositiva che nell'antisala si potranno consultare due pannelli didascalici del tutto nuovi, che includono le novità degli studi compiuti sul tema da 2000 ad oggi e che saranno arricchiti da un abstract in inglese.
La nuova teca – come ha spiegato l'architetto Enrico De Benedetti – sarà in vetro museale, materiale antiriflesso che mantiene anche la fedeltà cromatica rispetto al bronzo in cui è fatto il celebre fegato ed è pertanto superiore sia tecnicamente che tecnologicamente. Ai vetri antiriflesso si affiancherà una illuminazione sperimentale, curata (anche se ufficialmente è un segreto) da un fuoriclasse come Davide Groppi e ancora suscettibile di modifiche per le difficoltà legate alla particolarissima forma del celebre reperto.
Gli ambienti saranno oscurati per togliere le interferenze della luce esterna e rendere emotivamente piú coinvolgente l'esperienza del nuovo allestimento.
I pannelli saranno incentrati su religione e tecniche di divinazione in Etruria nell'antisala, sulle iscrizioni e sul loro significato nella sala del Fegato di Piacenza.
Un apparato multimediale – con tanto di sorprendente e mutante proiezione del fegato a terra – sarà la sorpresa finale, con la proiezione di un aruspice nella stessa posizione di lettura dell'antichità.
Il sogno della squadra che ha curato l'allestimento è realizzare in opuscolo aggiornato, legandolo magari ad una giornata di studi: servirà peró un supporto economico, per cui si spera in qualche sponsor che comprenda la rilevanza non solo locale e nazionale del reperto, un unicum assoluto.
L'architetto Enrico De Benedetti ha lavorato gratuitamente "in quanto – ha spiegato lui – componente della giunta dell'Ente per il restauro di Palazzo Farnese e delle Mura Farnesiane",
il cui presidente – Eugenio Gentile – ha svelato che "tutte le risorse dell'anno – anche a costo di non stanziare nulla per le mura Farnesiane – sono state destinate al Fegato Etrusco, la cui ambientazione andava cambiata per tanti motivi, a partire dai rischi legati all'umidità. Un'altra sede per il reperto – definito fantastico e magnetico dalle massime riviste specializzate e non solo – ci piacerebbe, ma per ora partiamo cosí".
Il generale Gentile ha svelato che "nessuno sponsor ci ha dato una mano per realizzare un'altra idea che avevamo, quella di una riproduzione maxi del fegato, da esporre prima ad Expo e poi nel cortile di Palazzo Farnese. Peccato, perchè rappresenta Piacenza ancor piú della Lupa e bisogna ringraziare l'agricoltore che lo trovó ne intuí il valore".
Il presidente dell'ente Farnese ha promesso che "l'allestimento lascerà tutti a bocca aperta".
L’assessora alla Cultura Tiziana Albasi ha sottolineato come la collaborazione tra amministrazione comunale, musei civici (era presente anche la dirigente, Antonella Gigli) e l'ente per il restauro di Farnese e Mura, insieme alla gratuità con cui si sono offerti professionisti di valore, "sia un valore da sottolineare in un momento di difficoltà economica: sono molto grata per questo lavoro, interessante anche per chi vorrà investire risorse economiche per raggiungere ulteriori risultati legati ad un reperto che è – basta leggere 'Etruscologia' del Pallottino – unico al mondo"