Gioco d’azzardo, nel 2014 sono stati 1.277 i soggetti con patologie collegate alla dipendenza dal gioco in trattamento presso il Servizio sanitario regionale, pari al 4,3% degli utenti complessivi; ed è una percentuale riduttiva visto che le segnalazioni formali e le richieste d’aiuto per questo nuovo tipo di patologia sono ancora poche.. Nei Sert vi sono punte sopra la media regionale a Piacenza, con l’8,8%.
Dal 2013 al 2014 è stato osservato un aumento di casi pari al 15% ma se si prende in considerazione il periodo 2010-2013 l’incremento dell’utenza Sert per gioco d’azzardo è stato del 116,8%. I dati sono stati forniti dalla Regione Emilia Romagna che di recente ha lanciato un’iniziativa per limitare il problema.
Si chiama Slot FreER (con la ER che significa Emilia-Romagna) e coinvolge direttamente i titolari di bar e locali: se aderiranno potranno esporre una sorta di “bollino”, un segno distintivo che renderà riconoscibile la loro scelta. “Una scelta etica che ha e avrà ancora più valore proprio perché è antieconomica per un esercente” sottolinea l’assessore al Bilancio del Comune di Piacenza Luigi Gazzola, che peraltro alcuni mesi fa si era fatto promotore di una raccolta firme (oltre 9mila) per fare in modo che a livello nazionale si iniziasse un percorso volto a cambiare le regole.
“Oggi si può fare poco – dice l’assessore – e le iniziative non possono che andare nella direzione della sensibilizzazione e dell’etica. Anche perché in questo specifico settore, quello del gioco ormai sempre più legato a patologie conclamate e riconosciute, lo Stato rivela un’ipocrisia notevole”. Come a dire che da un lato c’è chi si riempie la bocca con proclami ma dall’altro poco o niente si può fare per limitare i danni di un fenomeno, quello del gioco d’azzardo, su cui lo stesso Stato lucra.
E Piacenza – pur muovendosi con un certo ritardo rispetto al lancio ufficiale dell’iniziativa regionale, che è di settembre 2014 – decide di partire da un quartiere particolare: il quartiere Roma, considerato il cuore multietnico della città con tutte le problematiche che a questa multietnicità si accompagnano. Il progetto Slot-FreEr rientrerà dunque nella più ampia idea di riqualificazione e valorizzazione della zona prevista da Porta Galera 3.0, spiega l’assessore Gazzola, e tenterà di coinvolgere il maggior numero possibile di esercenti che decideranno di optare per questa scelta etica.