Dopo il selfie, il video. Le suore di clausura: “Dietro la grata ci siete voi”

 Dopo il “selfie”, che aveva aperto per la prima volta in modo così netto le porte del convento del Carmelo, ora le giovani suore di clausura Maria Cecilia di Gesù Amore e Antonella Bernini (che ha iniziato questo percorso di fede), hanno deciso di spalancare ancora una volta la grata che le divide con l’esterno per rilasciare una lunga intervista doppia, realizzata da Barbara Tondini per Multimedia per la Pastorale e a noi gentilmente concessa. 

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Un lungo dialogo nel quale emerge uno sguardo vigile sul mondo, nonostante la condizione di clausura. Un messaggio di vitalità, alla faccia dei detrattori, delle giovani monache di soli 29 e 30 anni, che vivono il loro stato con la leggerezza di chi sembra non desiderare altro che lo stato claustrale che hanno scelto. 

 Il video propone più di uno spunto di riflessione, sollevato dalle due ragazze che hanno fatto una scelta così radicale per la propria vita. Eppure di ripensamenti, nelle loro parole, non c’è traccia: “La vocazione è quando sei a tuo agio, per dirla tecnicamente ‘quando ci stai dentro come un tonno’ – scherza Antonella -. Per me significa seguire il Signore, anche se non va tutto bene. C’è un disegno dietro, una gioia nello scoprirlo e ti viene da cantare”. 

Più “composta” suor Maria Cecilia di Gesù amore, da dieci nel convento del Carmelo: “La vocazione è incontrare Dio, la forza più grande nel nostro cuore. Seguire il suo desiderio e il suo venirci incontro nelle cose di tutti i giorni”.

Si sono espresse, poi, anche sulla scelta della clausura. Per Antonella “Vuol dire non esserla mai. E’ il cammino di una vita. Carmelitana perché è vivere in amicizia con il Signore, al servizio della chiesa e di tutti”. Dello stesso avviso Cecilia: “Certo, sono al servizio di tutti, per chiunque ha bisogno”.

Non che manchino i momenti di sconforto, hanno ammesso. A partire dal primo impatto con la grata che le divide con il mondo esterno: “Dietro una grata ci siete voi – risponde sicura Antonella -, naturalmente la prima volta che l’ho vista ero terrorizzata ma poi ho scoperto che tutto era aperto. Ho avuto pochi incoraggiamenti e tante resistenze, soprattutto da parte della famiglia, ma ti fanno sperimentare la bontà della vocazione e la forza di avere un confronto e il verificarsi ogni volta. Ma anche alcuni amici che non concepivano questa scelta ora stanno scoprendo un mondo”.

Un mondo che non tutti, in periodo di perdita non solo della fede ma di molti valori, possono capire. Ma che è comunque coraggioso da parte loro voler far conoscere con questa serenità: “Non è una costrizione, ho seguito quello che ero – ha aggiunto Cecilia -. La fatica e la paura ci sono ma piano piano si affronta tutto. Non è mancato neppure lo stupore delle persone a me vicine ma ho scoperto che anche loro hanno avuta una specie di vocazione dopo aver conosciuto questa scelta. Continuo il mio cammino per poter dare agli altri quello che il Signore ha messo dentro di me”.