Il saxofonista scandinavo Jan Garbarek al Piacenza Jazz Fest

Il Piacenza Jazz Fest è arrivato a uno dei suoi momenti culminanti con questo concerto imperdibile in cui si esibirà uno dei grandi tesori viventi del Jazz europeo: il saxofonista scandinavo Jan Garbarek. L’evento avrà luogo venerdì 15 maggio alle ore 21.15 presso il Teatro Municipale di Piacenza, grazie alla collaborazione con Jazz Network – Crossroads.

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Non capita spesso di avere la possibilità di ascoltare Jan Garbarek in Italia, tanto meno dalle parti di Piacenza, dove non ha mai messo piede, e l’organizzazione del Piacenza Jazz Fest, a cura dell’Associazione culturale Piacenza Jazz Club, grazie al decisivo supporto della Fondazione di Piacenza e Vigevano, oltre che dal Comune e dalla Provincia di Piacenza e da alcune illuminate realtà imprenditoriali del territorio, si rivela ancora una volta all’altezza della sua fama, riuscendo ogni anno a portare sul palco musicisti di eccelsa qualità.

Saxofonista dallo stile distintivo e inconfondibile, Garbarek è una figura davvero carismatica che fina dagli anni Settanta ha scritto il suo nome su incisioni storiche. Si presenta al festival con un gruppo di consolidata esperienza e affiatamento, formato da un altro musicista scandinavo, come il pianista Rainer Brüninghaus (che si cimenterà anche alle tastiere) e il bassista brasiliano Yuri Danilel. La formazione sarà arricchita e impreziosita da un ospite molto speciale che contribuirà a fare la differenza: sul palco salirà, infatti, uno dei più raffinati percussionisti della scena jazz etnica, Trilok Gurtu. Un appuntamento del Piacenza Jazz Fest 2015, da non perdere assolutamente.

La Scandinavia incontra l’India in questo sodalizio di suoni che prosegue da moltissimi anni. Garbarek e Gurtu sono molto affiatati, collaborando da diversi anni e continuando a divertire e divertirsi; l’effetto si vede, ma soprattutto si sente. Già in passato più volte i due hanno incrociato il loro cammino in tour e su disco, fin dal primo viaggio in Europa di un giovanissimo Gurtu, originario di Bombay, grazie al trombettista Don Cherry che lo portò con sé e, incoraggiandolo, lo iniziò ad una fulgida carriera in un quartetto guidato dal violinista Lakshminarayana Shankar, con Garbarek al sax e il suonatore di tabla Zakir Hussain.

Formatosi seguendo le lezioni dei grandi del free jazz statunitense, da John Coltrane ad Albert Ayler, Garbarek ha ben presto trovato la sua principale fonte d’ispirazione nel folklore, ma anche nei paesaggi e nelle atmosfere della natìa Norvegia, sviluppando uno stile solistico originale e riconoscibilissimo che lo ha portato ad essere apprezzato in tutto il mondo.

Jan Garbarek ha iniziato a incidere per la ECM, storica etichetta tedesca, nel 1971 ed è rimasto fedele all'etichetta sino ad oggi, contribuendo grandemente a caratterizzarne il suono "Ambient Jazz" con opere come Dis (1977), nel quale lui e il chitarrista Ralph Towner (ospite con gli Oregon al Piacenza Jazz Fest 2005) improvvisavano sui suoni di un'arpa eolica suonata dal vento di un fiordo nel sud della Norvegia. Indimenticabili, tra le tante, le sue collaborazioni con il contrabbassista Charlie Haden, scomparso lo scorso anno e con il polistrumentista brasiliano Egberto Gismonti, con cui avevano composto un trio davvero magico; di grande rilievo la collaborazione con Keith Jarrett, prima nel suo "European Quartet" e poi come improvvisatore nelle composizioni di Jarrett per orchestra. Ma moltissimi sono i musicisti con cui ha inciso: oltre al già citato Jarrett, troviamo Bill Frisell, Nanà Vasconcelos, Miroslav Vitous, Peter Erskine e Marilyn Mazur. Un incontro speciale è quello con l’Hilliard Ensemble che diede vita, nel 1994, al celeberrimo album “Officium”, basato su un repertorio di canti gregoriani, che arrivò in classifica in diversi paesi e finì per vendere oltre un milione e mezzo di copie, a tutt’oggi il disco più venduto dall’ECM. Nel 2012 la stessa etichetta ha pubblicato “Sleeper”, una straordinaria registrazione del '79 fino ad allora rimasta inedita di un concerto di Garbarek (con Jarret, Palle Danielsson e Jon Christensen) che è stata acclamata dalla stampa internazionale come uno dei dischi dell'anno.

Un’altra figura eccezionale del panorama jazzistico internazionale, facente parte del quartetto che si esibirà al Municipale, è Trilok Gurtu, che ha sempre ammaliato il pubblico con le sue composizioni che riescono a unire in maniera originale i ritmi e le melodie indiani con elementi del Jazz e del rock più all’avanguardia. Da questo suo continuo tentativo di aprirsi ai suoni del mondo e di abbracciarli deriva una fluidità che lo porta a essere tra i rappresentanti più apprezzati della World Music. Particolarissimo è inoltre il caleidoscopico set di strumenti che utilizza in scena per creare i suoi effetti sonori, composto sia da un kit da batterista, che segue in tutto e per tutto i canoni occidentali, insieme a una serie di strumenti a percussione indiani, come i tabla (un tipo di tamburo) e altri oggetti che lo portano ad animare il palco portandovi il suono della vita stessa. Fin dagli anni Novanta Gurtu ha duettato con grandi star della musica a livello mondiale, artisti come Bob Dylan ed Eric Clapton. Compare in album (a suo nome o come outsider) di una lunga lista di colleghi di grande fama come Neneh Cherry, Angélique Kidjo, John McLaughlin, Gilberto Gil, Bill Laswell e Annie Lennox, oltre a musicisti molto famosi in India come Shobha Gurtu (sua madre), Shankar Mahadevan, Zakir Hussain e Ronu Majumdar.

 

La formazione che si esibirà al Piacenza Jazz Fest mantiene immutate nel corso degli anni le sue caratteristiche musicali: una scrupolosa devozione alla produzione del suono, la cura dei dettagli e delle sfumature, un approccio molto democratico all’assegnazione dello spazio per ciascun solista. Per l’occasione questo impeccabile ensemble ripercorrerà una parte del repertorio storico di Garbarek, rileggendolo in versioni sempre nuove e avvincenti, spaziando dalle melodie folk che arrivano da ogni parte del mondo, a ballate e melodie che si modellano sulle infinite variazioni delle improvvisazioni dei diversi interventi, il tutto guidato dal suono incantevole dei sax (soprano e tenore) di Garbarek, che rimane a lungo nell’animo di chi avrà la fortuna di ascoltarlo.

 

E’ possibile acquistare i biglietti per il concerto di Garbarek presso la biglietteria del Teatro Municipale oppure on line sul sito del teatro.

 

Il prossimo appuntamento con il Piacenza Jazz Fest è fissato per sabato 16 maggio alle ore 21.15, quando sul palco dell’auditorium del Conservatorio “Nicolini” saliranno i due gruppi vincitori della sezione B del Concorso Bettinardi 2014: 3 Al Bot e Zurbaran.

 

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest o scaricare gratuitamente l’App del Piacenza Jazz Fest per Apple e Android. Per contatti si può scrivere alla mail biglietti@piacenzajazzfest.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201.