Seta, lo sfogo di Foti (Fd’I): “Dei problemi di oggi ne parlavo nel 2011”

“Le ripetute voci critiche che si alzano oggi su SETA mi danno ragione postuma. Fui uno dei pochi ad esprimere nel centro-destra pesanti e fondate riserve sul Protocollo d’Intesa del maggio 2011, prodromico alla nascita di SETA. Ma, allora, nessuno dei tanti che rivestono gli stessi ruoli di oggi disse nulla”. Lo sostiene Tommaso Foti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che aggiunge: “I livelli d’improvvisazione e gli errori di tipo tecnico-gestionale, che su impulso della Regione portarono alla nascita frettolosa di SETA determinarono, addirittura, l’abbandono del consiglio d’amministrazione da parte dei soci privati. Ma, anche in quell’occasione, le vibranti proteste di chi scrive furono accompagnate da un silenzio assordante”.

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“Nei fatti – afferma Foti – diventa difficile sostenere oggi una soluzione di tipo privatistico per quanto riguarda la gestione del trasporto pubblico locale, quando ieri politicamente e amministrativamente anche il centrodestra ne avvallò una che, in partenza, prevedeva una partecipazione minoritaria dei soci privati. Anche rispetto a detta scelta, in pochissimi ed inascoltati, esprimemmo le nostre riserve sul fatto che la parte pubblica dovesse mantenere in SETA una partecipazione superiore al 51%. Ma invano."

“Anche il contributo di 0,20 euro al chilometro, che viene oggi richiesto agli enti locali, è figlio di quelle scelte e di quelle che le precedettero, a partire dal patto per il trasporto pubblico con la Regione. In vero per alcuni anni, e probabilmente in questo sta la ragione di tanti interessati silenzi di allora, fu la Provincia che si fece carico di pagare quel contributo, sottraendo peraltro risorse al proprio bilancio che potevano essere diversamente investite. Il fatto è che la vendita delle azioni di SETA da parte della Provincia, ha fatalmente impedito alla stessa di poter continuare, se non per un breve periodo, a sostenere il costo, in luogo dei Comuni, venendo a mancare alla Provincia stessa la qualifica di socio e, quindi, la ragione giustificatrice per potersi assumere l’onere in questione”.

“Anziché accanirsi contro il pagamento del contributo richiesto a tutti i Comuni, sarebbe più produttivo  che chi, come Forza Italia, ha dei consiglieri provinciali che operano su delega del Presidente Rolleri, chiedesse a quest’ultimo di pretendere dalla Regione l'adempimento della lettera indirizzata a suo tempo alla Provincia di Piacenza dall’Assessore Peri. Fu, infatti, in ragione del contenuto della stessa – evidenzia Foti – che venne giudicato un affare entrare in Seta perché ciò avrebbe comportato un vantaggio economico per la Provincia, in ragione di un contributo ad oggi invece introitato in minima parte. Se si vuole ottenere dalla Regione di più di quanto la stessa ha stanziato, si deve, dunque, pretendere il saldo del detto credito.”

“In poche parole – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia – il contributo al chilometro a carico degli Enti Locali venne a suo tempo deciso e da nessuno contestato e, quindi, lo stesso ora non resta che assolverlo. Se si vuole però limitarne l’impatto sul bilancio dei comuni, chiedendo alla Regione di stanziare un contributo superiore a quello di 500.000 euro, alla lettera dell’assessore Peri si deve far riferimento e non a rimostranze barricadiere che dividono i sindaci, anche all’interno del centrodestra”.