FP CGIL FP CISL Uil FPL intervengono nel dibattito tra polizia municipale e giunta. Il corpo dei vigili urbani chiede all'amministrazione garanzie, in particolare il riconoscimento della possibilità di recupero ore o in alternativa del pagamento per il servizio prestato dal personale in occasione delle giornate festive infrasettimanali. Sul tema era intervenuto anche il consigliere comunale del Pd Andrea Tagliaferri, molto critico nei confronti della Municipale: secondo il consigliere le ore dedicate al presidio del territorio sarebbero diminuite costantemente nel corso degli anni, aspetto che renderebbe inammissibili le richieste degli agenti. Ora intervengono anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil: "Il lamentato presunto calo delle ore destinate al controllo del territorio omette, in primis, di riportare il totale del numero di ore dedicate allo svolgimento di tale attività, da cui, infatti, emerge invece un aumento di circa il 6% rispetto all'anno 2013, il quale peraltro riportava anche il numero di ore prestate in occasione dell'adunata degli alpini, evento del tutto eccezionale, con ore prestate da agenti provenienti da comandi di tutta la Regione. La lettura data dai consiglieri in questione, ovvero i dati in loro possesso, appaiono quindi ben diversi da quanto si è voluto pretestuosamente far credere".
IL COMUNICATO DI CGIL, CISL E UIL
Martedì 5 Maggio è andato in scena presso la sala del consiglio comunale l’ennesimo inconcludente incontro con l’Amministrazione Comunale alla presenza del Sindaco, dell’Assessore al Personale, della Dirigente il Servizio Personale ed Organizzazione e del nuovo Comandante della Polizia Municipale, presenti tutte le organizzazioni sindacali di riferimento FP-CGIL, FP-CISL, UIL-FP, SULPM e UGL.
Incontro convocato dall’amministrazione a seguito di specifiche richieste inviate da tutti i sindacati nelle mese di marzo con particolare riferimento ad un tema particolare: l’unilaterale decisione dell’Amministrazione di sospendere a partire dall’inizio dell’anno il riconoscimento della possibilità di recupero ore o in alternativa del pagamento per il servizio prestato dal personale in occasione delle giornate festive infrasettimanali (come previsto dalle vigenti disposizioni contrattuali).
La decisione è arrivata improvvisa incrinando pesantemente l’apertura di credito nei confronti della stessa amministrazione che CGIL-CISL e UIL avevano ritenuto di poter riconoscere firmando nel mese di dicembre 2014 il contratto integrativo decentrato, che in se prevedeva un percorso da intraprendere nel corso del 2015 per affrontare e discutere nel rispetto dei ruoli e delle parti, le problematiche aperte sulla Polizia Municipale. Non condivisero tale scelta altri sindacati che hanno ritenuto di non firmare l’accordo e proseguire in un’azione costantemente aggressiva, anche al di la del reale merito delle cose, e di assidua presenza sulla stampa locale.
Siamo convinti che la nostra costante e continua ricerca del confronto di merito sulle cose sia la strada da perseguire per ottenere quei risultati che riconoscano l’impegno e la professionalità delle donne e degli uomini che quotidianamente lavorano nella polizia municipale, ma l’esito dell’incontro del 5 Maggio certo non aiuta in questo senso: ci siamo trovati di fronte ad un ennesimo rinvio non giustificabile su di un tema come quello dei festivi infrasettimanali dove l’amministrazione già messo in campo dei fatti concreti a danno dei diritti dei lavoratori; come si può AGIRE (mettendo in campo azioni concrete sulla busta paga dei lavoratori) e poi dire in sede sindacale che non si è ancora assunto una decisione definitiva in proposito!!!
Parliamo dei festivi infrasettimanali, di un diritto soggettivo al riposo che accomuna tutti i lavoratori per legge dello stato, ed egualmente riconosce il ristoro per quegli operatori che per la particolarità del loro lavoro sono comunque tenuti ad una prestazione professionale nell’interesse non di questa o quella organizzazione, ma della collettività !!!
Su questo punto non possiamo transigere ne possiamo essere presi in giro, l’Amministrazione ci dica chiaramente se la decisione che ha assunto è definitiva (nel qual caso metteremo in campo tutte le azioni sindacali e legali del caso per la tutela dei lavoratori) oppure intende rivedere tale decisione.
Francamente non si capisce il senso di tale scelta che lede un diritto soggettivo di eguaglianza dei lavoratori e per contro ha un riflesso modesto per le “casse dell’ Amministrazione” !
Mettiamo pure in campo un calendario di incontri (sia in sede di tavolo tecnico con il Comandante che in sede di tavolo RSU) per gli altri temi all’ordine del giorno (dando concreta attuazione a quanto previsto dal contratto integrativo decentrato), ma su questo tema non possiamo più aspettare.
In questo contesto leggiamo con stupore le lamentele esternate dai consiglieri comunali Andrea Tagliaferri (PD) e Andrea Gabbiani (Movimento 5 stelle) sul quotidiano on line Piacenza24 in data 5 maggio, circa l'operato del Corpo di Polizia Municipale, si evidenziano infatti informazioni non veritiere, pretestuose, lette solo parzialmente e dimostranti la totale non conoscenza delle norme che regolano l'attività di un Corpo di Polizia Municipale.
Analizzando quindi nel dettaglio ogni punto si rileva quanto segue:
il lamentato presunto calo delle ore destinate al controllo del territorio omette, in primis, di riportare il totale del numero di ore dedicate allo svolgimento di tale attività, da cui, infatti, emerge invece un aumento di circa il 6% rispetto all'anno 2013, il quale peraltro riportava anche il numero di ore prestate in occasione dell'adunata degli alpini, evento del tutto eccezionale, con ore prestate da agenti provenienti da comandi di tutta la Regione. La lettura data dai consiglieri in questione, ovvero i dati in loro possesso, appaiono quindi ben diversi da quanto si è voluto pretestuosamente far credere;
in merito alla lamentata poca chiarezza circa i servizi svolti in occasione della fiera patronale, della Maratona Unicef e della Gran Fondo Scott, non pare necessitino grandi chiarimenti, o interpretazioni diverse da un semplice ragionamento logico, soprattutto se l'eccezione proviene da un amministratore che ben dovrebbe conoscere l'attività dell'ente. Per chiarire comunque il dubbio sorto in merito all'attività svolta, è di tutta evidenza che la stessa riguarda, nel caso della fiera, servizi di pattugliamento dell'area mercatale e viabilità, mentre negli altri due casi trattasi di esclusivo servizio di viabilità;
relativamente alle campagne operative, peraltro ben dettagliate nei documenti pubblicati sul sito internet comunale, deve precisarsi che le stesse sono preventivamente approvate dall'amministrazione, pertanto accessibili a qualsiasi consigliere, pertanto viene da chiedersi il motivo per cui si esternino tali affermazioni senza preventivamente documentarsi;
appaiono assai preoccupanti le affermazioni riguardanti la Sezione di Polizia Giudiziaria, poiché viene citata una norma che non prevede in alcun modo quanto affermato dai consiglieri Tagliaferro e Gabbiani. Infatti l’art. 14 comma 2 lett.d) della L.R. 24/2003 prevede unicamente che la Polizia Municipale svolga attività di Polizia Giudiziaria, le quali sono normate invece dal codice di procedura penale. Relativamente al numero di arresti effettuati nel corso dell’anno 2014 sarebbe stato sufficiente documentarsi leggendo i vari articoli pubblicati sulla stampa locale, e, ad ogni buon conto, hanno tutti riguardato attività per cui l’Amministrazione Comunale di Piacenza finanzia tuttora specifici progetti a tutela delle fasce più deboli, tra cui donne e minori, esclusi ovviamente quelli avvenuti in flagranza di reato. Anche in tal caso si denota una scarsa attenzione dei consiglieri comunali rispetto ad importanti attività dell’Amministrazione Comunale, con ogni probabilità da loro stessi votati. Circa il contenuto delle querele assunte e delle attività delegate dall’Autorità Giudiziaria, sembrerebbe superfluo, ma evidentemente viste le affermazioni non lo è, rammentare che le materie in argomento sono elencate nel codice penale italiano. Rispedendo quindi al mittente l’affermazione circa l’asserita ricerca di maggiore visibilità, si precisa quindi che trattasi unicamente di attività istituzionali dovute obbligatoriamente, in forza delle qualifiche possedute; altrettanto incomprensibile il riferimento al servizio di fotosegnalamento, in quanto trattasi, anche in questo caso, di un progetto attuato con fondi regionali e anch’esso passato al vaglio dell’Amministrazione, il quale, per essere chiari, era in origine posto all’interno di un più ampio progetto che per mancanze ascrivibili all’Amministrazione non si completava;
circa l’aspetto qualitativo delle violazioni accertate, l’affermazione dei consiglieri comunali insinua legittimo il dubbio che, a loro dire, non dovrebbero, inspiegabilmente, essere accertate violazioni all’interno del centro storico; verrebbe quindi da chiedersene il motivo, precisando comunque che la verifica sul rendimento del capo pattuglia è un affermazione che dimostra l’assoluta ignoranza delle materie su cui si sono invece ricercati pochi minuti di notorietà su un quotidiano. Si rammenta infatti che l’eventuale controllo spetta unicamente al datore di lavoro, ovvero, in base alla vigente normativa, al dirigente competente, il quale, in ossequio a tali norme, liquida la produttività in base al rendimento del singolo mediante valutazione personale;
circa la formazione del personale, contrariamente a quanto esternato in materia di polizia giudiziaria, non si cita, seppur dovuto, la L.R. 24/2003, la quale prevede che tutto il personale svolga un numero minimo di ore di formazione. E’ di facile intuizione, quindi, che ogni appartenente al Corpo abbia, a rotazione, effettuato le ore previste per legge in base alla categoria di appartenenza;
infine per quanto attiene la strutturazione del Corpo, si rammenta ai consiglieri comunali che i consigli operativi forniti, a loro dire ottimizzanti le risorse umane a disposizione, non sono competenza dell’organo politico, in quanto l’ancora dimenticata L.R. 24/2003 attribuisce tale insindacabile competenza esclusivamente al Comandante.
In merito al consiglio sull’opportunità per qualcuno di “cambiare mestiere”, si evidenzia che non è neppure obbligatorio candidarsi in qualità di consigliere comunale, poichè, anche in questo caso, la cittadinanza avrebbe diritto a ricevere informazioni corrette, pertinenti e non fuorvianti.
Concludendo, sarebbe opportuno non innescare sterili polemiche sul diritto di sciopero, considerando che già i dipendenti comunali hanno un contratto di lavoro ormai bloccato da molti anni, e che questa Amministrazione ha più volte, e tuttora si sta impegnando al massimo, per calpestare i pochi diritti contrattualmente previsti, come emerso nel corso della riunione precedente al comunicato dei consiglieri Tagliaferri e Gabbiani.
FP CGIL Fausto Modenesi
FP CISL Piatti Lella
Uil FPL Pighi Gianmaria Rizzi Ermanno