Trasporti, i sindaci “ribelli”: “Ecco perché non pagheremo la nostra quota”

Prosegue l'azione degli amministratori non intenzionati ad accogliere il nuovo progetto del trasporto pubblico. Redatto un progetto inoltrato oggi in Provincia.

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"Non aderiamo alla proposta della Provincia, non pagheremo il servizio di trasporto pubblico". L'imperativo pronunciato da cinque amministratori piacentini ha preso  forma in un documento redatto e oggi inoltrato alla Provincia.

Marco Bricconi di Cadeo, Gabriele Girometta di Cortemaggiore, Roberta Battaglia di Caorso, Manuel Ghirardelli di Ziano e Jonathan Papamarenghi di Lugagnano, hanno detto un no di "squadra" alla richiesta di contribuire con una quota complessiva di 500mila euro per 47 comuni piacentini (a cui si aggiungono i 600mila del Comune di Piacenza)  all'azienda di trasporti Seta.

Un rifiuto dettato certamente dal desiderio di non aggiungere nuove pressioni fiscali, ma non solo, come ha dettagliatamente motivato il sindaco di Cadeo Bricconi, facendosi portavoce anche dei colleghi amministratori impegnati nella lotta.

Tra gli elementi sul tavolo in primis la questione della proroga del contratto del trasporto pubblico: "Dovevano chiederci la disponibilità a pagare prima di dare una proroga perché la proroga, per sua stessa definizione, è allungare la durata di un contratto alle medesime condizioni e in tutti i sensi -ha sottolineato Bricconi-  oltre che per le modalità del servizio erogato ed il suo corrispettivo, anche riguardo a chi svolge il servizio e a chi lo paga!" Il servizio extraurbano fino ad oggi è sempre stato finanziato dalla Provincia, e parlare di proroga di un contratto con i Comuni, chiamati a sborsare, appare insensato e inappropriato.

Un servizio quello del trasporto locale che storicamente non è mai stato di competenza dei Comuni ma che oggi vedono accollarselo per una pura carenza di fondi: "La mobilità fra Comuni è di competenza di un ente sovra comunale; se qualcuno ha declassato le Province ad ente di secondo livello se ne assuma le responsabilità politiche e provveda economicamente-ha continuato il sindaco di Cadeo- perché non basta dire che la Provincia non ha fondi, altrimenti basterebbe dire: anche i Comuni non hanno fondi, di conseguenza che ce li metta la Regione".

Non corretta è anche la paventata esclusione negli accordi dei Comuni non paganti, come ricordato da Bricconi: "escludere dal Tavolo i Comuni che non pagano, minacciandoli con tagli alle fermate, è una decisione insensata. I fondi  della Regione devono esser gestiti dalla Regione, tenendo ben presente che arrivano dalle tasche dei cittadini dei Comuni".

Cittadini che restano la priorità degli amministratori: "Riteniamo la pressione fiscale sufficiente, in nome dei nostri cittadini abbiamo deciso di contestare la richiesta ma pretendiamo di prendere parte al Tavolo dei lavori" .