Manca una settimana all'apertura dell'Expo 2015, il più importante evento del secolo per l'Italia intera. Un'esposizione mondiale che durerà da maggio a ottobre e porterà oltre 20 milioni di visitatori. E li porterà a Milano, a due passi da Piacenza e dalla sua provincia. Armi affilate, dunque, per attirare le orde di turisti che si riverseranno a una sessantina di chilometri dal nostro capoluogo e dalle nostre vallate. E c'è da dire che anche senza affilarle, le armi, certe bellezze naturali che Piacenza e il suo territorio possiedono, bastano per autopromuoversi. La Valtrebbia è una di queste bellezze naturali. Un gioiello incastonato nell'Appennino a cavallo tra le provincie di Piacenza e Genova ormai considerato "il mare dei piacentini", ma non solo: la "valle più bella del mondo" – così la definiva Ernest Hamingway nel 1945 – è anche il mare dei milanesi, dei lodigiani, dei cremonesi e dei pavesi. Un "mare" d'acqua dolce tra il turchese e il verde che si snoda a serpente da Ottone alla pianura passando da Bobbio, città medievale ricca di storia e di recente valorizzata dal lavoro degli archeologi che hanno riportato alla luce "pezzi" di inestimabile valore sotto l'abbazia di San Colombano, simbolo stesso della Valtrebbia. Un gioiello unico, dunque, che non è passato inosservato in chiave Expo tant'è che il magazine ufficiale dell'esposizione mondiale, Expo Net, gli ha dedicato un lungo articolo a firma di Paolo Patanè e intitolato "La Val Trebbia, tra canyon, acque turchesi e storie antiche" con tanto di gallery fotografica sulle anse di Cortebrugnatella e sul mitico Ponte Gobbo di Bobbio. Decisamente indicativo notare come il giornalista annoveri tra i punti di forza della vallata l'assenza di industrie; e proprio in questi mesi e in questi giorni si è in attesa della decisione dei giudici romani che dovranno esprimersi sull'annosa questione della centrale idroelettrica di San Salvatore: un progetto osteggiato dalla stragrande maggioranza dei piacentini, dagli amministratori ai singoli cittadini, alle associazioni (con manifestazioni di grande successo come "Il Richiamo del Trebbia"), ma che rischia di diventare realtà qualora venisse accolto il controricorso presentato dai promotori dopo il "no" del territorio. E se dovesse essere realizzato, con il suo mega-impianto affacciato proprio sui meandri più affascinanti dell'alta vallata, di certo cambierebbe per sempre il volto questo luogo, meraviglioso proprio perché selvaggio.
Nella gallery allegata all'articolo, una serie di immagini realizzate in Valtrebbia dal giornalista e fotografo Andrea Pasquali di Piacenza24.com