Asp, Bocchi nuovo direttore. Domani si apre primo bando per 50 dipendenti

 Asp Città di Piacenza, il nuovo direttore generale è Cristiana Bocchi. La presentazione in mattinata, alla presenza del direttore uscente, Giorgio Prati e dell’amministratore unico dell’ente, Marco Perini. Un momento durante il quale, oltre a questo avvicendamento, è stato fatto il punto sul presente e il futuro dell’Asp, dopo le aspre polemiche andate in scena nelle scorse settimane a seguito della scelta dell’amministrazione comunale di riportare interamente al pubblico i servizi del Vittorio Emanuele

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Ma partiamo con la nuova nomina di Cristiana Bocchi, già responsabile dei servizi alla persona dell’Asp – e precedentemente del Vittorio Emanuele – quindi una figura per la successione di Giorgio Prati, che non poteva essere rinnovato in questo ruolo, che arriva dall’interno. Una scelta che, è stato sottolineato, permetterà all’ente un risparmio di 30-40mila euro annui. 
La scelta, poi, nonostante potesse essere decisa su base fiduciaria, ha visto l’apertura di un bando, al quale hanno fatto seguito 15 richieste, delle quali ne sono state valutate, alla fine, solo quattro. Tra queste è uscita la nomina di Bocchi. L’incarico sarà triennale e in questo tempo dovrà misurarsi con un buco di disavanzo, lo scorso anno, di 1 milione e 600mila euro e una ripubblicizzazione dei servizi in carico finora ad Aurora Domus e Coopselis che è stata fortemente osteggiata dalle stesse coop uscenti e ha creato polemiche brucianti in consiglio comunale. 

Tanti i temi affrontati in conferenza stampa anche perché, quando si parla di Asp si apre un mondo sconosciuto ai più ma che si dirama attraverso molteplici attività di assistenza e nei campi più disparati del disagio sociale. 

“Nel processo di riorganizzazione che stiamo affrontando – ha detto l’amministratore unico Marco Perini – si è pensato pensa a una figura che avrebbe potuto garantire la massima efficienza per ottimizzare i fattori produttivi e la gestione dei servizi. In questo modo abbiamo cercato di unire le mie competenze in ambito amministrativo, con quelle di Critiana Bocchi nei servizi erogati”. 

Il momento è stata l’occasione anche per il saluto – non definitivo – di Giorgio Prati – dopo un anno e 10 mesi di direzione generale: “Sono contento della scelta fatta – ha detto – perché in questo periodo l'ho avuta vicina in modo collaborativo e la scelta mi pare la più appropriata. Continuerò comunque a collaborare, non a pagamento, come prevede la riforma Madia, però sono a disposizione”.  

La stessa Cristiana Bocchi si è detta entusiasta del nuovo ruolo che andrà a ricoprire: “Ringrazio per aver appreso tanto in questo periodo. È un momento decisivo per il futuro dell'Asp e cercherò di dare concretezza agli obiettivi dell'amministratore unico. Per erogare servizio alla persona, in particolare, secondo la programmazione territoriale prevista”. 

Molti, come detto, gli abiti e le strutture di competenza dell’Asp. Tra le principali, l’assistebza a circa 216 anziani, 20 minori stranieri, 40 disabili e da giugno 40 persone con disabilità leggera, oltre a 12-15 donne con difficoltà e ai carcerati delle Novate per orientamento e reinserimento sociale. In tutto circa 300 utenti. 

Tornando, invece, sulle polemiche sollevate a livello politico e istituzionale, Marco Perini ci ha tenuto a precisare alcuni aspetti. Quello economico in primis: “Abbiamo a disposizione lo studio redatto dall'Università di Modena e Reggio Emilia, che ci ha indicato la strada e punteremo sull’efficentamento della struttura, oltre a poter contare sull’avvio dell'ala Est del Vittorio Emanuele che verrà utilizzata entro la fine dell'anno con più offerta per i non autosufficienti per disabili e anziani. Poi, dopo lo spostamento del Santa Chiara in via Melchiorre Gioia, siamo impegnati sempre più sull’aiuto delle donne in condizioni di disagio ed i 21 alloggi ristrutturati per appartamenti sociali in via Gaspare Landi”. Senza dimenticare, ha aggiunto, “la comunità di pronta accoglienza in via Scalabrini e la comunità di seconda seconda accoglienza in via Campagna, in pratica per i minori non accompagnati”. 

“Un anno e mezzo vissuto pericolosamente” ha scherzato Prati, che ha visto le preoccupazioni soprattutto dei tanti dipendenti, circa 150 attuali, che diventeranno oltre 200 dopo la ripubblicizzazione. “Subentriamo a un servizio già avviato, che prevede l’occupazione di un certo numero di persone per il servizio alle persone con le persone. Non vogliamo, in questo processo, avvantaggiare una categoria rispetto ad un’altra”. 

Ma il vero nodo che attende l’ente sarà il bando pubblico. Anzi, i vari bandi, per poter riassorbire i dipendenti di Coopselios e Aurora Domus. Il primo verrà aperto domani, martedì 22 aprile, per le Operatrici socio sanitare, circa 50 posti. Un bando pubblico, per il quale i lavoratori temono possano arrivare richieste da tutta Italia e quindi non essere certi di vedersi confermati. “C’è la chiara volontà è di valorizzare coloro che già lavoravano per Dimensione sociale, prima, e poi per le coop uscenti” hanno detto in coro sia Perini che Prati. Il prossimi bando, intanto, ancora in fase di definizione, riguarderà altre 18 figure, anche se si sta valutando il ricorso al di lavoro interinale. “Tendo a escludere delle file fuori dagli sportelli” ha comunque assicurato Prati. 

Per concludere, i vertici dell’Asp hanno risposto anche sulle polemiche che si erano aperte sulla disparità di servizio offerto agli anziani non autosufficienti del Vittorio Emanuele, cioè tra le gestione interamente pubblica dell’Asp e quella messa in atto per 10 mesi da Cooopselios e Aurora: “Purtroppo ci spiace ammetterlo, però le lamentele che sono arrivate in questi ultimi tempi erano soprattutto da parte di coloro che non beneficiavano del servizio pubblico. Ma avere due gestioni separate è sempre un problema, infatti non ha eguali in Regione. Non è mai facile condividere spazi senza armonia di procedure”.