Comunità musulmana di Piacenza riunita in un abbraccio ideale alla popolazione siriana, colpita da una guerra civile che imperversa ormai da quattro anni e aggravata dalla ascesa, nell'ultimo anno, dei militanti fondamentalisti dell'Is che vorrebbero instaurare il califfato a discapito del governo guidato da Assad. Al palazzetto dello sport di largo Anguissola, sono circa mille i partecipanti a quello che vuole essere insieme un momento di beneficenza (l'incasso degli ingresso verrà devoluto a sostegno dell'adozione a distanza di bambini siriani colpiti dalla guerra) e di riflessione per fare il punto sul momento drammatico vissuto in Medio Oriente. Una guerra che già conta 150mila vittime tra cui 52mila civili e 8mila minori e che vede continuamente aumentare il numero degli sfollati, con la moltiplicazione dei campi profughi sul confine turco-siriano. Proprio in questa area opera Malih Fallah, rappresentante della Onlus Syrian Children Relief, in prima linea per portare il proprio aiuto alle vittime innocenti di questa guerra. "In Siria ci sono più di 130mila orfani – spiega – e con la nostra organizzazione siano riusciti finora a portare un aiuto concreto a 600 famiglie che se ne sono fatti carico. Occasioni come questa sono necessarie per far capire l'importanza di dare il proprio contributo. Con 50 euro al mese si può adottare un orfano siriano a distanza, ma il nostro obiettivo e' più vasto e non si limita alla sola situazione siriana. Che siano musulmani o cristiani, il nostro obiettivo e' di adottare gli orfani di tutto il mondo. Importante in questo senso anche l'aiuto che ci hanno offerto le istituzioni italiane come la Provincia di Bolzano che ha consentito con il proprio contributo la costruzione di un asilo in Siria". Ma l'ospite più atteso della serata e' stato l'intellettuale e teologo Ayed al Qarni che, scortato da un lungo cordone di sicurezza, ha preso la via del palco rivolgendosi ai fedeli. "Sento la grandezza e la bellezza dell'Islam vedendo voi – ha esordito. Ringraziamo gli abitanti di Piacenza che ci hanno accolto con tanta gentilezza. Gli europei utilizzano il tempo molto meglio di noi, malgrado il nostro libro esorti ad utilizzarlo al meglio. Dobbiamo saper sfruttare il tempo per fare del bene. Il genere umano andrebbe disperso altrimenti; tutta l'umanità deve credere nel messaggio di Dio. Chiedo ai fratelli musulmani e cristiani. La strada e il tempo sono quelli che Dio ci ha messo a disposizione per fare del bene. L'immagine che vedo qui e' di un Islam moderato e tollerante che fa del bene per gli orfani della Siria. Il nostro messaggio e' la fede in Dio. La preghiera che impedisce la malvagità. Provo pietà nei confronti di quelli che non pregano perché anche se si comportano bene interrompono la connessione con Dio. Siate tolleranti con voi stessi e con gli altri e aggrappatevi alla corda di Dio". Al termine del lungo incontro, il proiettore ha diffuso il totale delle offerte ricevute, che ammontano a circa 76mila euro, pronti ad essere devoluti a favore delle vittime della guerra in Siria.