Le professioni intellettuali sotto “apartheid”. L’allarme lanciato al Farnese

"Negli ultimi 20/30 anni le professioni intellettuali sono state emarginate dall’economia del paese". Lo ha ribadito il presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, ospite oggi (sabato 18 aprile) a Palazzo Farnese del convegno #autonomamente. Il sottotitolo dell'appuntamento – "Per un'economia della conoscenza, contro l'apartheid delle professioni intellettuali" – lasciava intendere anche l'obiettivo dell'iniziativa ospitata a Palazzo Farnese: ribadire che chi nel nostro Paese lavora con le idee, producendo innovazione e servizi essenziali per cittadini e imprese, andrebbe considerato decisivo per lo sviluppo. 
Franco e diretto, Freyrie, anche nel sottolineare come "considerare le professioni un costo sia un errore grave, perchè anche e soprattutto dalle professioni – composte in larga parte da under 40 – potrebbe venire una spinta decisiva in chiave di rilancio dell'intero sistema-Italia".
Tanti i temi toccati dai numerosi ospiti dell'appuntamento alla Cappella Ducale: di "completare il Jobs Act con un progetto di legge dedicato a free lance e partite Iva" ha ad esempio parlato il professore ed ex ministro Tiziano Treu, mentre il sottosegretario all’Economia, Paola De Micheli, ha spiegato come "realizzare un sistema fiscale più omogeneo è uno degli obiettivi del governo Renzi di fronte alle richieste avanzate dai professionisti". 
Promosso dal CNAPPC e dall’Ordine degli Architetti PPC di Piacenza e dalla Federazione degli Ordini degli Architetti PPC dell’Emilia Romagna, l'appuntamento piacentino –  introdotto da Giuseppe Baracchi, Presidente Ordine Architetti PPC ed aperto a tutti i mestieri – ha visto intervenire tra gli ospiti anche il sociologo Gian Paolo Prandstaller e il presidente di  Confprofessioni Gaetano Stella. 

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