Il segretario del sindacato di polizia Siap Sandro Chiaravalloti esprime soddisfazione per il nuovo piano coordinato di controllo del territorio firmato nei giorni scorsi in Prefettura e che di fatto vede Piacenza suddivisa in tre macro aree di intervento di competenza, a rotazione, di carabinieri e polizia. Un unico aspetto preoccupa Chiaravalloti, la scomparsa dell’ultimo poliziotto di quartiere aggregato a un altro Ufficio.
IL COMUNICATO DEL SIAP
Finalmente è scomparso un piano del controllo del territorio che, a mio modesto parere, ha creato sofferenze e lesioni dei diritti dei lavoratori della Polizia di Stato in servizio presso la questura piacentina sin dalla sua nascita quando, pur facendo presente delle condizioni di allora e quello che si prospettava nel “pianeta “ Polizia di Stato per il futuro, in barba ai numeri reali e palesi, si creava e si proseguiva in un piano del controllo del territorio che, come avevo previsto, è fallito. Del resto, la storia lo dice, le notizie sui giornali erano allora incalzanti come lo sono oggi e ricordo ancora quando i giornalisti facendo il loro mestiere, ovvero quello di riportare i fatti, aldilà dei numeri che si davano allora come oggi, prima, durante la festa della Polizia, furono criticati per aver fatto il loro mestiere in quanto riportavano ciò che accadeva. Un piano del controllo del territorio che ha di fatto annullato specializzazioni acquisite grazie a movimenti interni spensierati e massicci. Ricordo ancora il mio comunicato di allora sui movimenti interni col quale, pare, qualcuno oggi sia d’accordo. In sostanza un progetto che tutto faceva, tranne dare serenità ai lavoratori e sicurezza ai cittadini. E potrei scrivere pagine e pagine su quanto è stato negativo questo assurdo progetto e quanto abbia fatto comodo a carriere e non ai cittadini. Di questo, nonostante le controversie sindacali, devo dare atto al questore Germanà che sin da subito, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, aveva dato mandato al dottor Sordi , allora dirigente dell’UPGS Volanti, di redigere un Piano del controllo del territorio, scritto anche grazie al contributo dei colleghi, che poi fu presentato in Prefettura ma che è inspiegabilmente arenato e che oggi, per fortuna è risorto. Speriamo quindi in un progetto che ridia qualità al servizio, che sia davvero coordinato e che soprattutto non crei competizioni di “guerre tra bande” ma crei sinergia e vera collaborazione in quanto, come dissi allora: solo un poliziotto che opera sereno può anticipare le richieste del cittadino . Mi spiace solo che, proprio oggi, mentre nasce il nuovo controllo del territorio, l’ultimo poliziotto di quartiere venga aggregato in altro Ufficio sancendo la “morte” del poliziotto di quartiere a Piacenza che va ad aggiungersi alla chiusura del Posto di Polizia dell’ospedale. Cercheremo , attraverso il dialogo, di incidere positivamente con il Nuovo Questore affinchè questi due servizi possano essere riattivati .