Asp, ok alla ripubblicizzazione. Ma la maggioranza perde pezzi

 Oltre sette ore per l’ultima parola sull’assistenza agli anziani. Il Consiglio comunale, al termine di una seduta-fiume, ha deciso per la reinternalizzazione della gestione di 108 posti all’interno dell’ex pensionato Vittorio Emanuele dell’Asp Città di Piacenza.
16 favorevoli e 13 contrari, più una non partecipazione al voto: il risultato è arrivato dopo un lungo e acceso scontro tra opposizioni e maggioranza, a sua volta divisa – al proprio interno – sulla delicata questione. 
Alle previste critiche di numerosi consiglieri di opposizione, si è infatti sommato anche il sofferto “no” del consigliere di maggioranza Perrucci del Pd, mentre “presi in giro” per il metodo scelto si sono sentiti i Moderati, a loro volta parte della maggioranza. Astenuti i consiglieri di Forza Italia. 
Tra un anno, in base ai risultati economici e di qualità ottenuti, l’Amministrazione comunale – socia di Asp al 95% – valuterà tutti gli scenari futuri in termini di forma societaria e di modalità di gestione, senza escludere forme di esternalizzazione.
 Il risultato è arrivato dopo un lungo e acceso scontro tra gli schieramenti dopo il fuoco che covava sotto le ceneri in seguito alle tante polemiche di queste settimane. 
Il dibattito si è acceso da subito ed è proseguito per ore prima del voto – giunto in tarda serata – che ha deciso di dar seguito alla volontà della giunta di tornare alla gestione pubblica dei posti letto dell’area assistenza della Casa Residenza per Anziani dell’Asp ‘Città di Piacenza’, all’interno dell’ex Pensionato Vittorio Emanuele di via Campagna.
IL DIBATTITO – Bocciata per un solo voto contrario (14-13) la pregiudiziale presentata dal consigliere Colla (Moderati) che avrebbe sorprendentemente portato al rinvio del voto in calendario, nonché la  proposta di Polledri (Lega Nord) di riportare la discussione in commissione, sulla questione all’ordine del giorno – dopo alcune comunicazioni di varia natura – hanno preso la parola numerosi consiglieri e lo stesso sindaco Dosi. 
Il primo cittadino – avocando a sé l’intervento dell’assessore al Welfare Cugini – ha strenuamente difeso la decisione dell’Amministrazione: “Avremmo potuto – ha detto – lasciar tutto com’era, invece abbiamo deciso di metter mano al tema e, anche se potremo rivedere la decisione, oggi siamo convinti che le scelte che intendiamo prendere siano quelle giuste”.
Alle previste critiche di numerosi consiglieri di opposizione si è sommato il  clamoroso annuncio del voto contrario da parte del consigliere di maggioranza Perrucci (Pd): “E’ per me difficile dal punto di vista emotivo e politico, ma voterò contro per molti elementi di dubbio e perplessità per come si è arrivati qui e per come gestito tutto: l’unica cosa chiara è che poco o nulla mi è chiaro”. 
Tra i consiglieri di opposizione, Colosimo (Piacenza Viva) ha bollato la delibera proposta dal Comune come una “porcheria”, mentre Garetti (Sveglia) ha sostenuto che la scelta tra votare a favore o contro “equivale a decidere se darsi una martellata o farsela dare”.
Sulla questione dei servizi esternalizzati (non più di dieci mesi orsono, tramite bando provvisorio, alle cooperative sociali Coopselios e Aurora Domus che uscirono vincitrici rispetto ad Unicoop, che presentò poi ricorso), forti anche le perplessità dei grillini: “Si tratta – ha detto Mirta Quagliaroli, capogruppo M5S – di una pratica gestita male, con poca trasparenza. Di chi è la colpa per un disavanzo così grande? Spesso dal fatto che le nomine sono esclusivamente politiche, e che le competenze sono lasciate in second’ordine”. 
Secondo Pallavicini (Sinistra per Piacenza), “Sulla pelle dei lavoratori si è aperta una faida tra settori comunque riconducibili al Pd. E’ stato spiegato, ai lavoratori, che tra un anno non avranno nessuna garanzia?”.
Duro anche Foti (FdI): “Potevo stare a casa, ma dopo 20 telefonate e ‘pizzini’ per votare in certo modo ho deciso di votare nel modo opposto perché non ho paura di nessuno. La pratica fa schifo nel metodo e nel merito, e concordo con Pallavicini sul fatto che siamo di fronte ad una battaglia tra cooperative. In Emilia Romagna tutte le Asp sono in stato pre-comatoso: il Consiglio comunale dovrebbe chiedere alla Regione di rifare la legge, perché quella attuale non serve né a pazienti né ad amministratori. A delibera votata o bocciata, quali saranno gli effetti nei due casi? Cosa c’è di certo in termini di futura gestione complessiva, a partire da costi e risparmi, visti anche gli attuali problemi legati all’accreditamento?”.
Punto quest’ultimo toccato anche da Negri (Pd): “Sulle leggi regionali sull’accreditamento che ci hanno portato a questa situazione va fatta autocritica, cambiando la normativa. Cosa accadrà all’Asp tra un anno è difficile da dire, per vari motivi:  oggi si può dire solo che occorrerà garantire un servizio di qualità facendo salva la sostenibilità economica nel tempo, che consenta ad Asp di esistere anche in futuro”.
Polledri (Lega Nord) ha ribadito le perplessità su quanto potrà delinearsi partendo dal fatto che “Asp è al massimo una vecchia 500 scassata, con una governance che ha buone capacità di gestione ma non di visioning e di capacità strategica”. 
Colla (Moderati) ha evidenziato le criticità emerse sulla base di quanto rilevato nello studio commissionato all’Università di Reggio Emilia e Modena che ha sostenuto la volontà della Amministrazione Dosi di andare verso la riesternalizzazione come via per ridurre il pesante bilancio gestionale dell’assistenza anziani.
Nella replica, il sindaco Dosi ha sottolineato come sulle risorse non sia ancora possibile dare numeri precisi, ma che spera che il lavoro di analisi dei costi potrà dare risultati positivi già sul bilancio 2014: “In questo momento – ha però aggiunto – gli enti locali devono gestire numerose incertezze e modifiche normative e non possono dare garanzie inappellabili”. Sul destino dei lavoratori, Dosi ha spiegato che molto “dipenderà dall’indirizzo che sarà preso dalla futura reinternalizzazione: non ci sarà una scelta manichea tra pubblico e privato, ma si resterà nel solco dell’integrazione tra essi. Di certo – ha concluso –  l’accreditamento era stato dichiarato provvisorio fin dall’inizio”.
VERSO IL VOTO – Dopo una pausa dei lavori, si è proceduto al voto degli emendamenti: importante quello – illustrato da Fiazza (Pd) e firmato anche da Negri (Pd) – per cui si procederà, in questo periodo di prolungamento della situazione stabilita nell’affidamento provvisorio, ad un monitoraggio costante dei benefici dell’operazione in termini di qualità del servizio e di sostenibilità economica, per poi valutare tra un anno le risultanze di gestione e scegliere di conseguenza.
Sulla sussidiarietà come strumento più efficace nel percorso ha avuto l’ok un emendamento spiegato da Negri (Pd). Rocchi (Moderati) ha detto che i componenti del gruppo si sono sentiti “presi in giro” per le modalità scelte per arrivare alla delibera votata a tarda serata. Botti (PdL) ha scelto di non partecipare al voto. Al voto contrario di Pallavicini si è aggiunto quello di Foti, che ha però spiegato di aver optato per il no solo per disciplina di opposizione ma non per convinzione. Tassi (PdL) ha proposto la sospensione del voto per approfondire il tema. Scontato il no di Polledri (Lega Nord). Putzu (Forza Italia) ha annunciato l’astensione del gruppo azzurro. Colosimo (Piacenza Viva), dichiarando di essere per la privatizzazione totale dell’Asp, ha alla fine optato per il no. Garetti (Sveglia) ha scelto di non partecipare al voto, definendo il sì ed il no come l’alternativa tra “una badilata in faccia ed una pedata nel sedere”. Perrucci (Pd), sentite le dichiarazioni di voto, ha alla fine confermato la sua differenza rispetto al voto annunciato dalla vicecapogruppo Pd Rapacioli, notando come a suo giudizio il sindaco non sia stato convincente nella replica e come l’assessore competente Cugini sia stato tenuto in secondo piano per quasi tutto il dibattito. Il sindaco Dosi ha chiuso decidendo di aver sottoscritto in prima persona la delibera, difendendo il “lavoro sporco” svolto dall’assessore Cugini in “una circostanza unica e irripetibile”. “Sarei falso – ha però chiuso il sindaco – se dicessi che ho certezze su cosa accadrà tra un anno”.

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