Asp, le accuse a Unicoop di Coopselios e Aurora Domus. Borotti risponde

Si infuoca la polemica sull’Asp città di Piacenza a poche ore dalla seduta del Consiglio comunale che dovrà discutere e votare sulla delibera di Giunta che riguarda l’internalizzazione dei servizi per anziani al Vittorio Emanuele di via Campagna con riferimento a 108 posti letto, e cioè quelli gestiti dalle cooperative sociali Coopselios e Aurora Domus. In buona sostanza si tratta della proposta da parte del Comune di far tornare totalmente pubblica la gestione del servizio affidandola all’Asp che attualmente ha in carico circa la metà dei posti dell’ospizio. Ed è da un po’ che stanno volando gli stracci sia tra maggioranza e opposizione ma anche all’interno della stessa maggioranza e dello stesso Pd.

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Una proposta, quella partita dall’assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini che si basa sulla necessità di risanare i conti della gestione di tutto il servizio; conti che attualmente sono in perdita e gravano sulle casse dell’amministrazione e di conseguenza, indirettamente, sulle tasche dei cittadini. E sulla necessità di riordino sono più o meno tutti d’accordo; è sul come che ci si scanna. Ieri è stata siglata un’intesa tra Comune e sindacati sui principi dell’internalizzazione: Cgil, Cisl e Uil sono d’accordo sul “potenziamento” dell’Asp a patto che si tutelino i lavoratori. E non è un nodo da poco, visto che qualora non dovesse essere rinnovato l’accreditamento al Raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalle due coop in questione, per assumere il personale necessario a coprire il servizio che svolgono Coopselios e Aurora Domus (un’ottantina di dipendenti a tempo indeterminato) bisognerebbe per forza passare da un concorso pubblico aperto a tutto il territorio nazionale, con buona pace dei dipendenti attuali il cui posto sarebbe dunque a rischio. A meno che i sindacati non riescano a trovare le clausole giuste per garantire “continuità” al servizio utilizzando le professionalità che già operano al Vittorio Emanuele. Ma la strada non è semplice, benché i sindacati siano ottimisti. Poi c’è la strada della trasformazione dell’Asp in Asc, Azienda di servizi comunale, che consentirebbe le assunzioni dirette risolvendo il problema del riassorbimento del personale.

Mentre i lavoratori perdono il sonno, è sul piano politico (e forse giudiziario) che si affilano le armi. Oggi il voto in Consiglio comunale, dunque, e c’è incertezza sui numeri: non è scontato che la delibera della giunta sull’internalizzazione ottenga la maggioranza dei sì; e se non la ottenesse, il problema sarebbe decisamente serio sul piano politico.

Al dibattito ora però prendono parte anche le cooperative accreditate (almeno fino a giugno) con una durisssima lettera firmata da Raul Cavalli, direttore generale di Coopselios, nella funzione di rappresentante del Raggruppamento temporaneo di imprese; lettera inviata, tra gli altri, al sindaco Paolo Dosi e a tutti i consiglieri comunali, nella quale si fa subito riferimento a una precedente missiva rimasta però senza risposta. Nella nuova lettera si fanno ripetuti e pesanti riferimenti a Unicoop, cooperativa uscita perdente nel bando che assegnava i servizi di assistenza agli anziani vinto da Coopselios e Aurora Domus.

“Non appena ci è stato concesso l’accreditamento – scrive Raul Cavalli – Unicoop ha presentato ricorso (motivatamente respinto in sede cautelare)”. E ancora: “Il 31 maggio 2014 è stato sottoscritto il contratto di servizio tra la capogruppo dell’Ati, l’Azienda Ausl di Piacenza e l’Asp Città di Piacenza e il primo giugno le cooperative Coopselios e Aurora Domus hanno avviato il servizio. In quest’arco temporale (e fino all’estate 2014) l’Asp cera presieduta da Leonardo Mazzoli, poi sostituito da Marco Perini, che sembrerebbe essere commercialista di Unicoop”.

La nota prosegue spiegando che il 28 novembre scorso Coopselios e Aurora Domus hanno presentato domanda di accreditamento definitivo del quale sono ancora in attesa. E precisa che “l’accreditamento definitivo non può essere negato, come non può essere revocato l’accreditamento provvisorio (se non per gravi o ripetute inadempienze degli obblighi assunti con il contratto di servizio e mancato rispetto delle disposizioni contenute nella contrattazione collettiva”. Cosa che, precisano le coop, non è mai avvenuta; anzi, è stato accertato il buon livello del servizio.

La lettera prosegue tirando ancora in ballo Unicoop: Leonardo Mazzoli, già presidente dell’Asp fino all’estate 2014, risulta essere dipendente Unicoop. E ancora con riferimento a Marco Perini, si parla di un suo rapporto professionale con Unicoop: “I consulenti abituali di appaltatori – si legge – non sono eleggibili a consiglieri comunali, né potrebbero essere nominati dal sindaco amministratori di società pubbliche ed enti pubblici. Nel nostro caso l’ente pubblico Asp ha svariati rapporti con Unicoop”.

E poi si parla del professor Eugenio Caperchione, coordinatore scientifico dello studio elaborato dall’università di Modena e Reggio Emilia su cui si basa la proposta del Comune di internalizzare il servizio del Vittorio Emanuele ai fini di risparmio. “Dal 1999 a 2013 – si legge nella lettera – è stato componente sindacale di Unicoop. Ha ricevuto l’incarico di consulenza senza selezione concorsuale dal funzionario Unicoop, dottor Leonardo Mazzoli”.

E proseguendo, Cavalli rincara la dose parlando dello studio del professor Caperchione: “L’attività è stata scolta senza che nessuno ci abbia mai detto niente né coinvolto (di norma quando si svolge uno studio su di un servizio si acquisiscono dati anche dal gestore dello stesso); sembrerebbe che la proposta di reinternalizzazione riguardi i soli servizi della Cra Vittorio Emanuele (gestita dall’Ati Coopselios.Aurora Domus) e non i centri per disabili affidati a Unicoop, pure individuati dallo studio dell’università di Modena come internalizzabili”.

Importanti, poi, le domande con cui si conclude la missiva: “Se l’accreditamento può essere revocato solo per il venir meno dei requisiti previsti per la concessione dell’accreditamento, perché lo si vuole annullare? Quale norma prevede tale possibilità? E’ stato valutato e da chi l’impatto di questa decisione anche alla luce della comunicazione inviata dall’Rti in cui si chiedono danni per una cifra non inferiore a quattro milioni di euro? E il destino dei lavoratori?”. E ancora: “Perché né l’Ausl né l’Organismo tecnico provinciale a ciò preposto sono stati coinvolti? Perché non si è approfondito lo studio dell’università di Modena che sembrerebbe sostenere che l’esternalizzazione (di tutti i servizi) produrrebbe un vantaggio? Perché i servizi che verranno internalizzati sono solo quelli relativi all’Rti mentre i servizi in gestione ad Unicoop (disabili) resterebbero in accreditamento definitivo al gestore privato?”.

Infine: “Lo studio universitario quantifica il miglioramento del risultato inserendo anche l’internalizzazione dei servizi ai disabili? Due centri in più dovrebbero ulteriormente migliorare il bilancio di Asp (secondo la prospettazione del Comune); se si internalizza non lo si fa per tutto?”.

L’ultimo interrogativo della lettera è poi il più pungente: “Sono state esaminate le situazioni di potenziale conflitto di interesse o di incompatibilità che gli organi di informazione hanno in parte evidenziato?”.

E’ in questo clima che il direttore di Unicoop, nonché consigliere comunale del Pd, Stefano Borotti decide di scrivere a sua volta una lettera al presidente del Consiglio comunale di Piacenza per spiegare la sua assenza alla seduta di oggi a Palazzo Mercanti. Una lettera nella quale ci sono già alcune risposte ai pesanti interrogativi di Coopselios e Aurora Domus. La pubblichiamo integralmente:

“Egregio Presidente, desidero con la presente giustificare la mia assenza alla seduta odierna del Consiglio Comunale per ragioni di opportunità e per favorire la più serena e libera discussione ed espressione di voto. Nei contenuti della delibera in oggetto all'ordine del giorno, pur marginalmente e senza alcun riferimento o collegamento alla parte dominante del dispositivo, ossia la reinternalizzazione presso Asp dei 108 posti di Cra accreditati, si cita l'impresa sociale per la quale da anni lavoro. Va specificato a questo proposito che la delibera registra unicamente una situazione di fatto riguardante Unicoop e l'accreditamento definitivo dei CSRR per disabili del Comune di Piacenza, già avvenuto nei termini di legge e a seguito della piena realizzazione del programma di accreditamento transitorio stabilito dal 2010 e da una serie di atti successivi. Aggiungo il fatto che tanto il voto positivo che quello negativo alla delibera di Consiglio in alcun modo agiranno sulla concessione di questo accreditamento.

Tuttavia, lo ripeto, preferisco a beneficio dell'Istituzione cittadina di cui orgogliosamente sono parte astenermi dal partecipare e dare così un piccolo contributo di serenità a questo già troppo ruvido passaggio. Tutti noi, come consiglieri comunali, abbiamo ricevuto, stante i corposi interessi in campo, indebite e inopportune pressioni nel tentativo di condizionare con argomenti strumentali, al limite dell'intimidatorio, la libera e sovrana decisione del Consiglio.

Auspico, al contrario, che prevalgano i principi di autonomia e primato del Consiglio Comunale a prescindere e nell'assoluto rispetto dell'opinione e della decisione di tutti i componenti”.