Conto alla rovescia per il Piacenza Jazz Fest. Un primo assaggio l’8 aprile

-3… -2… -1… È tempo questo di conti alla rovescia. Lo è per EXPO, la grande fiera sull’alimentazione e sulla sostenibilità che ospiterà a Milano visitatori da ogni parte del mondo, come per il Piacenza Jazz Fest, che quest’anno parte all’inizio del mese di maggio e che andrà così ad arricchire, grazie ai nomi di grande richiamo e alle numerose iniziative collaterali, l’offerta culturale del nostro territorio in concomitanza con un evento di così vasta portata come EXPO. Confermando quella che è ormai una piacevole tradizione, mercoledì 8 aprile 2015 alle ore 21.15 il festival si presenterà alla città con il concerto del duo Rita Marcotulli al pianoforte e Luciano Biondini alla fisarmonica che presenteranno “La strada invisibile”, il loro nuovo lavoro. Il concerto sarà a ingresso libero e si terrà presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via S. Eufemia n. 12 a Piacenza. Sarà offerto alla cittadinanza dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, la quale sostiene e promuove Piacenza Jazz Fest fin dal suo esordio, nel 2004. Il festival, che è giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione, è organizzato dall’Associazione Culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno oltre che della Fondazione, anche del Comune di Piacenza e della Regione Emilia-Romagna e il contributo di alcune realtà imprenditoriali del territorio. Inoltre per il quarto anno consecutivo ha ricevuto il patrocinio del MiBACT.

Radio Sound

Quello della Marcotulli e di Biondini è un bellissimo sodalizio che ha già visto nascere alcuni bellissimi progetti. Durante un loro concerto in due fluiscono, in un unico scorrere di note, il Jazz, la musica classica e la canzone italiana, in un dialogo incantevole per la sua armonia e semplicità. Il virtuosismo fine a se stesso viene accantonato in favore di un’espressività meno cerebrale, più legata all’emozioni, alla passione e all’autenticità per fondere insieme tutta la musica che nei due musicisti ha messo radici nel tempo.

La fusione di jazz, musica classica e tradizione melodica italiana è la cifra dell’ultimo disco che presenteranno in occasione del concerto in Fondazione, che va al di là degli schemi dei singoli generi musicali. Anche i titoli dei brani, “Vagabondi delle stelle” o “Cosa sono le nuvole”, così come la loro musica e la loro esecuzione, aprono il varco al sogno, all'etereo: <<È tutto sempre per aria, noi siamo sempre per aria con la testa. Un po' come la musica di fatto>>, ha dichiarato in una recente intervista Rita Marcotulli. E in aria i confini scompaiono, come accade alla loro musica che fonde e miscela stili ed emozioni lontano dagli stereotipi di genere. <<Ho scoperto curiosamente che la mamma di Marconi raccontava a suo figlio da piccolo che esisteva una strada invisibile dove i pensieri potevano trasmettersi da una parte all'altra – continua la pianista –  una storia affascinante, se poi si pensa che Marconi ha inventato la radio e che questa intuizione l’ha portato a una scoperta. Di qui il titolo, “La strada invisibile”, che funziona anche per le nostre strade invisibili musicali, mia e di Luciano, che si ritrovano quando suoniamo>>.

L'origine dell'empatia di questi due artisti sta nel loro vissuto musicale: per entrambi la carriera è iniziata in giovane età, entrambi sono approdati al Jazz dopo un rigoroso percorso di Classica. Entrambi inoltre si sentono profondamente radicati alla tradizione musicale italiana che infondono con un’anima jazz. L’occasione del loro incontro è arrivata qualche anno fa grazie a un amico comune, Javier Girotto, con cui hanno inciso e lavorato.

E così “La strada invisibile” altro non è che <<un'espressione totale con un concetto di fondo ben preciso – racconta la Marcotulli – che è la melodicità, la voglia di suonare, di chiudere gli occhi e sognare, è così che ritorniamo sulla strada invisibile>>.

Dalla loro sintonia è uscito questo CD, inciso per l’etichetta tedesca Act, definito <<un tour de force musicale pieno di energia, verve, fantasia e con una musicalità di un tipo che non si sente molto frequentemente oggigiorno>>. Una sintonia che fonde melanconia, tenerezza, brio e carattere. Può sembrare scontato parlare di sensibilità, passione e allo stesso tempo leggerezza per definire una vena tipica della musica italiana ma se c’è un briciolo di verità nei luoghi comuni “La Strada Invisibile” ne è la prova.

 

Rita Marcotulli è pianista di grande fama e compositrice. Vanta collaborazioni con i grandi del Jazz come Chet Baker, Dewey Redman, Pat Metheny, Joe Lovano, Paul Bley, Palle Danielsson, Michel Portal, Enrico Rava e Nguyên Lê ma anche con celebri musicisti italiani come Pino Daniele, Gianmaria Testa o Francesco De Gregori. Ha vinto il David di Donatello per la migliore colonna sonora del film “Basilicata Coast to Coast” di Rocco Papaleo.

Luciano Biondini è fisarmonicista di particolare sensibilità, abilità e tecnica con alle spalle anni di collaborazione in formazioni diverse. Lo stile di Luciano Biondini è impregnato di drammaticità e passione, senza mai cadere in virtuosismi tecnici. Molto apprezzato da artisti come Rabih Abou-Khalil, Michel Godard o Enrico Rava. Più recentemente anche il giovane violinista polacco Adam Baldych ha voluto esprimersi in duo insieme a lui.

Il Piacenza Jazz Fest dà l’appuntamento a sabato 2 maggio al Teatro “Verdi” di Fiorenzuola d’Arda (PC), dove alle ore 21.15 a inaugurare il festival ci sarà un grande batterista di fama internazionale: Dave Weckl con la sua Acoustic Band.

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest o scaricare gratuitamente l’App del Piacenza Jazz Fest per Apple e Android. Per contatti si può scrivere alla mail a biglietti@piacenzajazzclub.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201