Pacchi speciali, il Consorzio porta la carne scelta e di qualità dalla massaia

E se per una volta fosse il macellaio di fiducia ad andare a casa della massaia a vendere le sue prelibatezze? A un anno dalla sua nascita il Consorzio La Carne che Piace rivoluziona il consueto modo di fare la spesa e propone “i pacchi speciali”; pacchi standard da dieci chili di carne prelibata, da scegliersi tra carne bovina e suina, che viene recapitata direttamente a casa del consumatore. A lanciare l’iniziativa, ieri presso l’agriturismo dell’allevatore consorziato Gianpaolo Morini a Godi, è stato il presidente del Consorzio Giampaolo Maloberti che ha spiegato come Carne che piace si stia espandendo (anche nel Lodigiano) e che dai 22 consorziati iniziali oggi ne conti ben 30, tra allevatori e macellerie. Il Consorzio punta decisamente “su un elevatisismo rapporto qualità prezzo” che porta a ad un risparmio del 20-25% rispetto al prezzo medio della grande distribuzione. La carne di suino viene venduta a 7,5 euro al chilo, quella di bovino a 12. Con i pacchi speciali non c’è alcun problema di tracciabilità perché la carne è rigorosamente allevata e ingrassata nella nostra provincia: i suini nascono direttamente qui mentre i bovini sono italiani e dopo i sette mesi vengono trattati sul nostro territorio. Gli animali vengono alimentati con semi di lino (che consentono di aumentare gli omega 3 e abbattere il colesterolo cattivo) e vengono rigorosamente rispettati tutti i disciplinari. “Per questo sappiamo di offrire una carne di eccellente qualità”, certo ben diversa da quella che oggi arriva sui nostri piatti dalla Polonia, dal Brasile o dall’Argentina.

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“Vogliamo che i consumatori instaurino un rapporto di fiducia con il proprio macellaio” hanno detto sia Maloberti sia Morini. Fin da oggi il consumatore potrà consultare sul sito carnechepiace.it il punto vendita che aderisce e ordinare i pacchi a suo piacimento, anche personalizzati. Il lancio dell’iniziativa è stata anche l’occasione per degustare le carni del consorzio e i vini di alcune cantine della nostra provincia con una cena alla Taverna piacentina a Chero di Carpaneto. In quella sede è anche arrivato l’annuncio che il Consorzio, anche in previsione di Expo 2015, intende presto espandersi anche nel mercato milanese.

 

COMUNICATO STAMPA

Il Consorzio la Carne che Piace si presenta ai ristoratori

e lancia i pacchi su misura nel nome di qualità e convenienza

 

(Piacenza, 31 mar. 2015) – Pacchi di carne bovina e suina su misura, consegnati a casa nel nome della qualità, della sicurezza e della convenienza. Carne che, inoltre, è stata presentata e fatta degustare ad alcuni ristoratori della provincia che ne hanno subito apprezzato il gusto. Una cena, che si è svolta alla Taverna di Chero, innaffiata da superbi vini piacentini presentati da alcune cantine.

E’ stato positivo il bilancio dell’iniziativa del Consorzio di promozione territoriale che si è svolta lunedì sera. All’azienda agricola Morini (alleva suini) a Godi sono stati presentati i pacchi di carne che saranno consegnati direttamente a casa.

Il Consorzio – che a maggio compie un ano di vita – composto di 30 soci allevatori ha una serie di negozi e ristoranti convenzionati, ma vuole allargarsi ancora di più e una macelleria del Lodigiano ha appena aderito. Ma l’obiettivo resta l’espansione verso Milano.

L’idea, che segue la filosofia del km zero, è quella di far scegliere al consumatore i tagli di carne da ordinare. Il pacco standard è di 10 chili (la media del costo della carne bovina è di 12 euro, quella suina è di 7,50) e conterrà anche un piccolo ricettario con 5 piatti della nostra tradizione.

Il presidente del Consorzio, Giampaolo Maloberti, con i soci Paolo Morini e Celso Sartori, hanno ricordato la rigidità del disciplinare che devono rispettare gli allevatori. Per i suini, poi, corre l’obbligo di allevare solo maiali nati qui. Il Consorzio ha ricordato altri tre fattori fondamentali: prima della macellazione, l’alimentazione per sei mesi con semi di lino che stimolano la presenza di Omega 3 (in funzione anticolesterolo) e il periodo di sospensione dei farmaci aumentato del 20% rispetto a quanto prescrive la legge. Inoltre, è prevista una frollatura di almeno tre settimane, una spetto che rende la carne ancora più gustosa.