"Abbiamo esaminato gli atti relativi alla prospettata ripubblicizzazione dell'Asp Piacenza: un giudizio in merito ce lo siamo fatto e lo esporremo in consiglio comunale. Tuttavia, il clima di caccia alle streghe e di condizionamento che si sta diffondendo, anche con sguaiati interventi di chi dell'Asp e del suo bilancio conosce poco per non dire niente, non aiutano di certo la scelta di coloro che sono chiamati a decidere senza vincolo alcuno di mandato.", lo affermano i consiglieri Tommaso Foti ed Erika Opizzi (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).
" Anziché denunciare che il modello delle Asp, e cioè delle aziende di servizi alla persona, è miseramente fallito in tutta la regione, proprio per le scelte scellerate e dannose che quest'ultima ha compiuto, a Piacenza – proseguono i consiglieri di Fratelli d'Italia – lo scontro e la polemica si esauriscono nel meschino attacco al professor Caperchione, senza neppure conoscere l'impegno profuso da quest'ultimo sia a favore del comune di Piacenza, quale componente del nucleo di valutazione dei dirigenti, sia a favore della provincia di Piacenza, quale attuale presidente del collegio dei revisori dei conti."
"Sarebbe invece quanto meno doveroso che, anziché abbaiare alla luna con frasi fatte ma del tutto inutili, si sapesse che ai buchi di bilancio dell'Asp Piacenza si è fatto fronte fino ad oggi vendendo parte del suo patrimonio immobiliare e attingendo dalla casse del comune. Proprio per dette ragioni appare indispensabile confrontarsi nel merito delle tre opzioni gestionali ipotizzate nello studio all'uopo commissionato dall'Asp, sempre che chi siede in consiglio – aggiungono Foti e Opizzi – abbia a cuore la riduzione del deficit di gestione e non la benevolenza di soggetti esterni, adusi al condizionamento."
"Non vi è dubbio che la vicenda è stata, sotto il profilo istituzionale, gestita con i piedi, atteso che dei conti dell'Asp Piacenza si era discusso mesi fa in commissione e che alla stessa si doveva ricondurre il confronto, consegnando per tempo a tutti i consiglieri gli atti relativi. Rimane però il fatto – concludono i consiglieri di Fratelli d'Italia – che sostenere la più onerosa tra le possibili opzioni gestionali oggi sul tavolo, non solo impoverirebbe le casse del Comune, dalle quali verranno attinti in futuro sempre di più i soldi per ripianare i debiti dell'Asp, ma potrebbe comportare profili di responsabilità amministrativo-contabile e, quindi, danno erariale."