Sabato 28 marzo alle 21, al Teatro Trieste 34 di Piacenza, terzo spettacolo della rassegna "Dietro il naso rosso" con lo spettacolo "La vita è breve….." di Valentino Rossi. Il progetto nasce dalla volontà di Patatrak teatro e Il teatro Trieste 34 di promuovere sul territorio della nostra provincia un genere teatrale che gode di grande notorietà in tutta Europa, aggiungendo alle altre proposte artistiche una nuova e divertente proposta.
La direzione artistica è affidata a Valentino Rossi della compagnia teatrale Patatrak di Piacenza in collaborazionecon il Teatro Trieste 34 di Piacenza
“La vita e’ breve” nasce dalla collaborazione con il regista Jango Edwards (clown statunitense famoso in tutto il mondo dai primi anni ‘90) LA VITA E’ BREVE vedrà in scena l’attore comico e clown Valentino Rossi. Poco si può dire di questo spettacolo ancora in fase embrionale e creativa. Proprio perché di vita si parla si è deciso che sarà questa prima data, il 28 marzo il giorno in cui lo spettacolo emetterà il primo vagito. Come ogni vita umana ha bisogno di un lungo periodo di gestazione anche questo spettacolo sta avendo la sua lunga fase creativa e sperimentale che dura ormai da 2 anni.La Vita è breve è il nuovo spettacolo di Valentino Rossi scritto in collaborazione con Jango Edwards uno dei clown più famosi dagli anni 90 ad oggi. Lo spettacolo, ancora in lavorazione, presentato in anteprima qui a Piacenza dopo l’anteprima di Barcellona il 13 marzo,.si sviluppa in 8 quadri sul tema della vita. Una mostra d’arte sensoriale che ha come scopo quello di far riflettere lo spettatore sulle proprie emozioni. Un progetto nato 3 anni fa a Barcellona in seguito alla frequentazione del Nouveau Clown Institute. Scuola di clown internazionale ideata dal regista di questo spettacolo Jango Edwards e che vedeva come insegnanti alcuni dei migliori clown al mondo. Ma è proprio questo l’obiettivo del progetto. Riflettere e prendersi cura della fase creativa, annullare ogni aspettativa e godersi il percorso senza la certezza di ottenere un prodotto finito. Anche perché, come diceva il filosofo danese Kierkegaard: “Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.”