“Dire addio ai fast food non solo è possibile, visto che chi l’ha fatto è certamente sopravvissuto, ma è anche auspicabile”. Parola del noto chef scientifico Marco Bianchi, ospite quest’oggi (25 marzo) alla Cattolica di Piacenza dove ha incontrato i ragazzi per parlare del tema di come si può comunicare il buon cibo, quello sano. Bianchi, ospite fisso anche alla Prova del cuoco, è stato intervistato in diretta sulle frequenze di Radio Sound95. Per Bianchi i social sono un ottimo veicolo per comunicare il buon cibo. “Attraverso i social perché si arriva in maniera diretta e virale ai ragazzi e alle persone – afferma Bianchi – Riusciamo ad allegare foto alle proposte culinarie. Questo riesce a conquistare i ragazzi che sono invitati a partecipare a loro volta. Dal mio punto di vista è positivo il risvolto dei social. Se solo penso che da settembre ho raddoppiato tutti i follower su tutte le mie piattaforme che gestisco personalmente, allora sono molto soddisfatto”. Alla domanda come mangiano le giovani generazioni, Bianchi risponde così: “Le giovani generazioni purtroppo seguono molto la moda. Ciò può voler dire, in caso positivo, seguire il mondo vegetale, piuttosto che la merendina confezionata. Dobbiamo essere in grado di scegliere al meglio con la nostra autonomia. Gli adulti devono stimolarli quotidianamente”.
“I Fast food? Io ho detto addio ai fast food già da tempo. Si riesce tranquillamente a sopravvivere. Una pizza con gli amici, invece, non ha controindicazioni. Trascorrere del tempo con gli amici in cucina è bello, così come la condivisione a tavola. Ci sono valide alternative ai fast food. Per quanto riguarda il proliferare dei locali con i distributori automatici di alimenti, non c’è un pregiudizio. Dipende dal prodotto che viene distribuito. Non la vedo negativa, ma deve esserci materia prima di alta qualità e che fa bene alla salute”.