Defibrillatore donato ai Teatini, il maestro Muti ringrazia Progetto Vita

Continua la campagna di cardioprotezione sul territorio piacentino con il defibrillatore donato oggi dalla scuola di danza Tersicore alla sala dei Teatini, sede dell'orchestra giovanile Cherubini di cui il maestro Riccardo Muti è fondatore e direttore.
Con l'orchestra il maestro sarà in concerto giovedì al teatro Municipale per la prima tappa, già sold out, di una tournée che vedrà i musicisti piacentini solcare palchi internazionali, compresi i paesi Arabi, con date nell'Oman e ad Abu Dhabi. “La tournèe toccherà molte città, dall'Italia alla Spagna con una tappa nei paesi Arabi – ha spiegato il direttore. Questi ragazzi rappresentano un'orchestra che ha sede principalmente tra Piacenza e Ravenna e un futuro importante per il nostro paese nel nome della cultura. Con questa tournée portiamo il nome di Piacenza in giro per il mondo”.
Durante l'incontro a cui hanno partecipato anche il sindaco Paolo Dosi e la direttrice della scuola di danza Tersicore Tiziana Marzaroli, la dottoressa Daniela Aschieri di Progetto Vita ha illustrato le modalità di funzionamento del defibrillatore al maestro Muti, provandolo in prima persona. “Di arresto cardiaco muore in Italia una persona ogni otto minuti, ma ancora oggi troppi enti considerano il defibrillatore un costo e non un'opportunità. Purtroppo l'arresto cardiaco può colpire chiunque, anche persone apparentemente sane come ci hanno purtroppo dimostrato le tragedie di Vigor Bovolenta e Pier Mario Morosini nel mondo dello sport e per questo,dove la prevenzione non può arrivare, occorre essere dotati di uno strumento come questo che può salvare la vita. Anche se attualmente, a Piacenza, solo il 50% degli impianti sportivi ne sono dotati. Ma oggi siamo qui – continua la Aschieri – anche per rendere omaggio alla figura di Roberto Mori, il compianto giornalista che ha dato tanto alla città e a Progetto Vita, progetto in cui ha creduto fin dal principio”.
A ricordare Mori è anche lo stesso Muti, che ne tratteggia il ritratto di una persona “assolutamente eccezionale, di grande bontà e spirito, capace di sorridere anche nei giorni di disavventura. Un esempio per tutti”. E riguardo al defibrillatore donato alla sede della Cherubini aggiunge: “Questo oggetto, che dall'esterno sembra una scatola di cioccolatini, può edulcorare i cuori delle tante persone che dovessero averne bisogno. E il fatto che questo dono avvenga nel nome di Mori gli conferisce un significato ancora più profondo e affettuoso”.

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