“Proseguiamo la mobilitazione – spiega Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza – gli agricoltori sono esasperati da una serie di provvedimenti che finiranno per distruggere il settore, primo fra tutti la sciagurata applicazione retroattiva dell’IMU”. L’associazione degli imprenditori agricoli sta organizzando manifestazioni per evidenziare all’opinione pubblica ed al Governo la grave situazione in cui versa il comparto primario. Confagricoltura Piacenza, che lo scorso mese è scesa in piazza a Brescia, venerdì 20 marzo sosterrà la manifestazione in programma a Bologna. Si tratta del primo Flash Mob per l’agroalimentare italiano, promosso da Agrinsieme Emilia Romagna, il coordinamento di Confagricoltura, Cia, Fedagri-Confcooperative, Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare che conta in regione oltre 40mila imprese associate. L’appuntamento è alle ore 12 di venerdì, presso l’azienda agricola Tizzano a Casalecchio di Reno in provincia di Bologna. Sarà ripreso con telecamere da terra e su drone e poi trasmesso in streaming su: www.confagricoltura.it/www.emiliaromagna.cia.it/ www.emiliaromagna.confcooperative.it. Si potrà seguire l’evento in diretta streaming anche da alcune città dell’Emilia Romagna, tra cui Rimini e Reggio Emilia dove saranno organizzate iniziative collaterali. Gli agricoltori hanno scelto di denunciare i gravi problemi che stanno soffocando il comparto con un affollato Flash Mob, manifestazione-lampo, ritrivandosi sulle colline bolognesi, elette in questa occasione a emblema di tutti quei territori dove l’agricoltura, oggi, è sempre più difficile e meno competitiva. Sono coltivatori, allevatori, frutticoltori ma anche esportatori di vini, salumi e formaggi, di eccellenze Dop e Igp. Esasperati da provvedimenti che finiranno per uccidere le campagne, invocano sostegno al settore primario e all’agroalimentare italiano, uniti da un grido di protesta-provocazione: “Non esiste territorio senza agricoltura: cosa accade se i produttori abbandonano la terra?”. “Troppe le scelte politiche sbagliate, troppe le tasse ingiuste – sottolinea Chiesa -. Le modifiche apportate nel primo passaggio parlamentare al Senato sull’Imu agricola sono decisamente insufficienti. La concessione della proroga al 31 marzo per i versamenti del 2014 e il riconoscimento di una detrazione di 200 euro, a decorrere dal 2015, per gli agricoltori professionali (IAP e CD) non cambino la sostanza del provvedimento, che perpetua l’ingiusta applicazione dell’imposta per i possessori dei terreni che non hanno queste qualifiche e che li concedono in affitto o in comodato ad agricoltori professionali. Restano, inoltre, ancora da risolvere le questioni più urgenti ed inique derivanti dalla classificazione Istat, che comporta l’assoggettamento al tributo di terreni marginali e con scarsa produttività o, peggio, interessati da eventi e calamità naturali. Chiediamo di rivedere una scelta che si presenta, alla prova dei fatti, fonte di sperequazioni e che ha provocato legittime proteste da parte del mondo agricolo”.